1. La sorella che non ti aspetti -3° parte-


    Data: 09/10/2019, Categorie: Etero Autore: Zackgreat, Fonte: Annunci69

    ... nulla.
    
    -Ciao Teo, stai meglio?- chiese Sabrina
    
    -Un po’ grazie. Ciao Marti-
    
    -Ciao Matteo, stavi male?- chiese Martina. Matteo sollevo le spalle.
    
    -Dormito male, mi riprenderò. Mangi con noi?-
    
    -Sì grazie- rispose Martina.
    
    -Questo quando è arrivato?- strillò Sabrina dall’ingresso. Matteo si girò, come anche Martina. Sabrina saltellava avanti e indietro sorridendo come una pazza.
    
    -Poco fa, ha detto che era per te e…-
    
    -Sì, s, grazie! Mi ero scordato che dovesse arrivare! Grazie!- Diede un bacio sulla guancia al fratello e corse di sopra con Martina. Entrambe ridacchiavano e parlavano a bassa voce. E poi Matteo sentì la porta della camera di Sabrina chiudersi.
    
    Una reazione che non si aspettava. E che lo incuriosiva, sì. Forse un po’. In realtà parecchio. Decise di non pensarci. Prese fuori una pentola, una padella e qualche verdura dal frigorifero.
    
    Perché sua sorella fosse tanto eccitata dal pacchetto era un mistero che lo tormentava. Era una zanzara che gli ronzava nell’orecchio e che non lo faceva dormire. Come il pompino che aveva visto quella notte.
    
    Smise di preparare il pranzo e salì le scale. Deciso, si avvicinò alla camera di Sabrina e si accorse di quanto fosse silenziosa la sua stanza. Avvicinò l’orecchio alla porta. Un sospiro, basso. Forse un risolino, ma tutto ovattato, come sott’acqua.
    
    Si chinò e sbirciò dal buco della serratura, e vide quello che non avrebbe mai pensato.
    
    Martina era seduta sul bordo di un sedia, senza ...
    ... pantaloni e mutandine. Si teneva stretta allo schienale dietro di se con entrambe le mani. Sabrina era chinata a terra, senza maglietta, con soltanto una canottiera e gli slip, e con un dildo nero e vibrante che entrava e usciva dalla figa di Martina.
    
    Affondava nelle carni rosa della ragazza e quando usciva portava con se la pelle molle che circondava la tenera fighetta. Il dildo era decisamente grosso, più di 20 centimetri, ma Martina non aveva paura ad aprire le gambe e accettare quella bestia in lattice dentro di se.
    
    Sospirava muta in un ululato silenzioso, guardando il soffitto, mentre Sabrina sorrideva e le accarezzava le gambe con la mano libera.
    
    L’uccello di Matteo si irrigidì immediatamente. Voleva andarsene ma non ce la faceva e più vedeva Martina essere penetrata, più la sua voglia di segarsi aumentava. Non resistette, impugnò l’uccello con la mano destra scostando i pantaloncini di lato, senza toglierseli e prese a segarsi. Cercava di andare a ritmo con la sorella che ormai faceva entrare quella bestia con una certa agilità.
    
    Martina cominciò a contorcersi e a boccheggiare qualcosa a Sabrina.
    
    -V-Vengo…-
    
    Sabrina non rallentò. Sfilò il dildo e lo infilò in bocca alla sua amica, per non farla gridare. Mise due dita a gancio dentro la fighetta umida di Martina e cominciò a martellarla come un trapano pneumatico.
    
    I lamenti di Martina erano attutiti dal cazzo finto che aveva in bocca, ma le gambe e i piedi presero a contorcersi e a tremare fino a quando la ...