La casa al limitar del bosco
Data: 10/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Alvertn
Una bella casa a bordo di un grande prato, poco distante dal bosco, un torrentello che corre sul fianco opposto da cui arriviamo
Una bella casa in pietra, sassi grossi e squadrati, Un doppio ordine di tre finestre sul fianco e tre finestre sopra e due con un portale in pietra ad arco con chiave di volta lavorata a viso nella zona frontale. Il portale ha un bel portone in legno massello con due battenti e in mezzo è inserita la porta per il passo d’uomo.
Serramenti in legno e oscuri in larice ormai grigio dal sole, Tutti aperti, ed il sole si riflette a specchio su alcuni vetri
I cinque sono davanti a me e continuano a ridere e scherzare fra loro tirandomi per il guinzaglio in corda che mi hanno messo al collo.
Nudo con le scarpe d i calzetti.
Nel percorso la memoria mi è tornata, non del tutto, ma la casa la riconosco, I cinque sono quelli che hanno abusato di me per due giorni e la seconda notte sono scappato, Nudo perché gli abiti li avevano loro, e se la memoria mi fosse tornata prima il vedere gli abiti mi avrebbe messo in allarme e invece di cercarli sarei scappato.
Ma ormai è fatta.
Cammino con ormai le gambe incrostate dalle colate del culo, che con il movimento ha fatto uscire quasi tutta la sborra con cui mi hanno riempito. Ogni tanto un tiro di corda mi fa perdere l’equilibrio che riprendo aumentando il passo.
Il torrentello a fianco scende da dietro la casa e lateralmente ha formato un ansa tranquilla,
Poco più sotto il ponticello di ...
... accesso al prato e al di la alcune auto parcheggiate
Avvicinandoci alla casa prendono la direzione dell’ansa…. La memoria si risveglia e mi ricorda che è li che mi hanno fatto sempre lavare.
Arrivati mi ordinano di lavarmi e rimanere li sino a che non tornano.
Legano l’altro capo della corda ad un palo.
Mi tolgo scarpe e calzetti ed entro in acqua. Primo impatto gelida ma piano pino mi ci abituo. Mi siedo un bel sassone sommerso, e mi pulisco bene i piedi massacrati, Ma sono tutti graffi superficiali e niente di importante che possa fare infezione.
Poi mi lavo con del muschio come spugna le gambe per togliere lo sperma secco e di infine il culo. Culo ancora aperto perché sento l’acqua fredda dentro di me.
Mi lavo bene, un dito entra senza problemi, provo con due e sento appena la dilatazione. Cazzo mi hanno sfondato… non si chiude più.
Vedo che si avvicina uno con una pezza in mano,
Arriva “bene ora asciugati bene e raggiungici. VELOCE” e lascia cadere sul prato quanto ha in mano
Esco con circospezione, non voglio scivolare con la corda al collo… sarebbe sfiga pura.
Arrivo a riva e la pezza è un bel asciugamano vecchio di canapa.
Proprio quello che ci voleva per pulirsi e fregarsi bene la pelle.
Asciutto infilo le scarpe, i calzetti li ho lavati e sono fradici.
Con l’asciugamano in spalla, le scarpe aperte mi slego dal palo e vado verso di loro.
Li vedo intenti a posizionare un tavolino all’esterno, non grande per tenere cinque persone, ...