Il Sicario cap. 1 - Collana Il Dravor Vol. IV
Data: 12/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti
... guardare il suo carnefice, cercò di rimanere inerte e mostrarsi disgustata, ma il suo corpo la stava tradendo e Aro sorridendo se ne rese conto. La mano libera di Aro prese possesso del corpo di Isa, dal seno discese sul didietro, verso il culo e poi sulle cosce, mentre il manico della frusta penetrava dentro Isa e ne usciva bagnato. Isabella inizialmente si era dimenata cercando di sottrarsi a quell’invasione, poi quando capì che era inutile e controproducente si arrese e si lasciò fare. Lui se lei si agitava strizzava e faceva male, se invece stava calma era meno violento. La troia è calda, probabilmente non scopa da anni e non vede l’ora, pensava Aro. Aro non poteva più aspettare, buttò la frusta per terra e raccolse il traboccante seno di Isa in entrambe le mani. Le sue mani grandi e callose non riuscivano comunque a contenere le grosse tette della schiava. Le mani di Aro stringevano e Isabella gemeva per il male, ma era inutile negarlo Isabella gemeva anche di piacere. Isabella si tratteneva, ma stava iniziando a colare ed il suo corpo era sempre più caldo. – Brava cagna – le disse Aro, spingendo il bacino sulla fica della schiava e sfregando, l’arnese era ancora dentro i pantaloni, ma si faceva sentire. Aro artigliava le tette di Isabella e la mordeva. Isa era in carne, morbida e profumata. Isabella era stordita e impotente. Paura e terrore, rabbia ed impotenza, disgusto, ma anche piacere. Lui la stava manovrando e portando dove mai sarebbe andata. Ebbe un attimo ...
... di lucidità, la dignità era finita, ora pensava cavarsela. Forse, pensava, se mi fotte poi finisce. Ma Aro cambiò registro sorprendendola ancora una volta. - Offriti troia – le ordinò Aro. Isabella, riluttante, eseguì l’ordine spingendo il bacino in avanti e facilitando l’accesso alla fica che era già tremendamente esposta. La mano destra del suo nuovo Padrone s’impossessò della fregna. Isabella mugolò e continuò quando la mano l’accarezzò lungo la vulva. Forse mostrare le sue voglie l’avrebbe convinto a fotterla e finirla. Lui la umiliò. – Sei peggio di una cagna in calore, ti basta un attimo per allargare le cosce e godere, devi controllare i tuoi sensi, devi arrivare a godere quando lo voglio io. – Sentendo quelle parole Isabella sprofondò nello sconforto, aveva perso la partita. Se resisteva la picchiava, se si lasciava andare l’umiliava. Aro smise di accarezzarla, ma le intimò di non muoversi. Le gambe erano tenute larghe dalle corde, il seno era proteso in avanti. Lei ora sperava che lui si accontentasse solo di penetrarla, era ributtante, ma quello poteva subirlo, quello che invece l’avrebbe fatta impazzire era se avesse tentato di baciarla sulla bocca. Isabella tratteneva il fiato ed aspettava, ritornò ad avere paura. Isa desiderava stringere le gambe per proteggersi la fica, ma era impossibile. Quando vide che lui raccoglieva la frusta da terra impazzì. Isabella dapprima non capì, poi quando gli vide spuntare quel ghigno animalesco sul volto si spaventò. Ora era ...