1. Le sante mogli 1


    Data: 15/08/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Troy2, Fonte: EroticiRacconti

    Era il solito martedì sera, a casa dell'Ingegner Pontirolli. Domenica, la colf, aveva la sua giornata libera che, a suo dire, avrebbe trascorso da sua madre, in un paesino in collina, per tornare, come sempre, solo l'indomani. Gino Pontirolli sedeva sulla sua poltrona preferita, sorseggiando un whisky di puro malto on the rocks. Sua moglie, Margherita Vigna, poco discosta, sul divano, leggeva un libro, sottolineandone le parti che reputava più interessanti. Sullo schermo del televisore si susseguivano immagini prive di suono, che l'ingegnere guardava con palese disinteresse, concentrandosi, piuttosto, sul suo orologio. Continuava a lanciare occhiate al quadrante come se aspettasse l'ora di qualcosa.... o di qualcuno. Di quando in quando, si passava, nervosamente, una mano tra i radi capelli bianchi: dimostrava qualche anno in più dei suoi 66. Margherita, invece, continuava ad essere una bella donna, nonostante anche lei avesse appena superato il confine dei 60. L'ampia gonna offriva una generosa panoramica delle sue gambe affusolate e toniche, di cui lei non si curava, sicura di essere sola in casa col marito. Ma la sua bellezza partiva dal volto: una pelle ancora elastica rendeva quasi inutile quel filo di trucco che usava per rimarcare i suoi occhi grandi ed il suo sguardo intenso, il rossetto, color crema, sembrava voler togliere alle labbra quell'appeal, che invece conservavano appieno. Ed il seno... il suo seno: rigoglioso, che si ostinava a sfidare il passare del ...
    ... tempo e che si muoveva ritmicamente, per effetto della respirazione, sotto la camicia trasparente, che mostrava il suo essere senza reggiseno. Era una bella donna per tutti, senza differenza d'età. Le 22,00! Tre figure poco definite si delinearono attraverso la grande vetrata. Gino si passò la mano tra i capelli per l'ennesima volta, ingoiando un bel sorso di distillato, continuando a fissare quelle sagome che, lentamente ed in maniera guardinga, si avvicinavano. Margherita continuava a leggere, senza avvedersi di nulla. I tre arrivarono a ridosso della vetrata: ora Gino poteva distinguere chiaramente le teste coperte dai passamontagna. Si aggiusto sulla poltrona, proprio mentre il primo dei tre spalancava la porta e si precipitava a chiudere la bocca di Margherita, che era balzata in piedi, lasciando cadere il libro, pronta ad urlare. Gli altri due si avvicinarono a Gino, che li guardava inebetito: senza che opponesse resistenza lo legarono alla poltrona con delle funi che avevano con loro. Gli strinsero un fazzoletto intorno alla bocca, costringendolo ad aprirla e a serrare il tessuto coi denti. Poi, tutti e tre, si fecero addosso a Margherita. “Se prometti di fare la brava e di non urlare, ti lascio libera!” le disse quello che le teneva tappata la bocca. Lei assentì col capo e lui la lasciò andare. Sedette sul tavolino e la invitò a riprendere il suo posto sul divano. “Sai: ci chiedevamo se, oltre ad essere bella, sai anche scopare bene. Io sono convinto di sì. Vogliamo solo ...
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