La caduta di Serena. Capitolo 6
Data: 17/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife
... attorno alla sua schiena, fino ad arrivare ad avere nelle mani entrambe le sue tette. Cominciò a soppesarle e massaggiarle lentamente…“Io… Cosa vuoi fare adesso? Basta!! Non… almeno non… qui…” le mani. La deconcentravano.E lui continuava.“Vedi? Il tuo problema è questo corpo da puttana… Posso frustarti quando e come voglio, e lo farò senz’altro, ma la peggior tortura per te è il piacere… il tuo corpo ne ha bisogno…”Serena strinse gli occhi, imponendosi di tenere le mani ferme, a contatto con il pavimento, cercando anche di non mostrare reazioni ai tocchi di quel porco. Il problema era però che lui aveva ragione… il suo corpo chiamava piacere… indipendentemente da come Marco la stesse usando e umiliando, la sua pelle reagiva immediatamente ai tocchi… la stimolazione di poco prima nelle corsie già l’aveva provata, ed ora che il maiale teneva il suo seno tra le mani, avvicinandosi a stringere i capezzoli, ma senza sfiorarli, la rendeva ancora creta nelle sue mani.“N-non… è… tu… è colpa… colpa tua… mi… mi torturi!” disse lei, con la testa incapace di stare ferma. Marco infatti procedeva con quel massaggio a fil di capezzolo… stringeva, in maniera famelica, stringeva le sue tette fin quasi a strizzarne le punte, ma all’ultimo, non toccava nemmeno quelle punte, incendiate dalla voglia. E questo la stava facendo impazzire, anche se tentava di tutto per non farlo notare.“Torturarti? Oh andiamo, puttana… per così poco…” la scherniva lui, mentre il braccio che la cingeva si ...
... spostava verso il culo di lei, la mano ad infilarsi tra le sue gambe…“N-noooh!” gemette Serena, sentendo un singolo dito scorrerle lungo il taglio, appena a dischiuderla, senza penetrarla. Il sadismo di lui… che adesso stuzzicava tette e figa, stuzzicava, ma senza realmente mai stimolarli fino in fondo… la stava costringendo ad una lotta con sé stessa… rimanere immobile, mentre invece i capezzoli volevano essere strizzati… immobile… mentre la figa voleva essere riempita…Un leggero rumore… la porta che si riapriva piano, Sonia che tornava. Appoggiandosi allo stipite della porta, rimaneva a guardare l’umiliante masturbazione subita dalla signora… restava zitta, per non interrompere nulla, anche se sia Marco, sorridente, che Serena, con occhi tra l’avvilito e l’eccitazione pura, si erano accorti subito della sua presenza…Marco soprattutto gradiva molto il ritorno della ragazza.Continuava perversamente a stimolare senza concedere a Serena nessun appagamento.“Su, puttana, dì a Sonia che hai la figa gocciolante…” diceva piano Marco…“N-no… n-o… f-falla… falla usc-uscire… uscire p-per ommmiodiio…” tentava di dire, mentre il suo corpo si muoveva iniziava a muoversi avanti e indietro, cercando inconsciamente più contatto… E Marco si divertiva con le tettone della sua preda… passandole il palmo vicinissimo ai capezzoli, in modo da farle sentire il calore della pelle, inducendola a tentare di strofinarsi… e ad ogni tentativo, lui allontanava la mano di un niente, generandole ancor più ...