1. La caduta di Serena. Capitolo 6


    Data: 17/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife

    ... andò oltre la disperazione. Marco aveva detto “zampa”. Lo guardò, vedendolo sfocato a causa degli occhi lucidi… Durezza e determinazione…Non le restava altro che rassegnarsi… se era arrivato a questo, davanti ad una nuova protesta, che avrebbe fatto?Alzò leggermente il ginocchio, poi l’altro, lasciandosi sfilare la gonna… A occhi chiusi adesso sentiva la mano di lui aprirle i due bottoni della camicetta… Sconfitta, se la lasciò sfilare, un braccio, in seguito l’altro… Serena fremeva. D’imbarazzo. Di profonda vergogna. Nuda, vestita solo di un collare. “No…” disse flebile.Marco intanto si era rialzato e contemplava… Perché il termine giusto era proprio “contemplare”…. A partire dal bel culo pieno, passando per le cosce… fino ad arrivare a quelle tettone stupende che penzolavano ora libere da costrizioni. Stupenda. La cagna era perfetta. Nuda, indifesa e sottomessa.Ma soprattutto, totalmente sua.Sonia aveva assistito a tutto con il cuore in gola. Non per paura che qualcuno potesse scoprire il gioco che alla fine era stata lei ad autorizzare, certo, una qualche traccia di essa rimaneva… no, era proprio quel piacevole brivido che la situazione le dava a darle sensazioni forti… non avrebbe mai immaginato che l’uomo potesse ridurre la signora in quel modo… E la donna lasciava fare…Un rumore dal negozio. “No!” pensò la commessa, vedendo una coppia che stava entrando.“Signore… mi scusi, c’è gente, mi assento un secondo…” disse sottovoce.Marco si voltò “Ok, chiuda pure la porta ...
    ... allora…”La commessa stava eseguendo, poi si fermò un momento, già con la maniglia in mano…“Non… beh, sì insomma, torno subito eh!” disse con un sorriso malizioso e, rossa in volto, chiuse la porta.La maschera di durezza sul viso di Marco si aprì inevitabilmente in un sorriso. E con quel visibile divertimento, tornò a voltarsi verso Serena, tutta presa a cercare di togliersi il moschettone dal collare. Immediatamente, si chinò accanto a lei, prendendola per i capelli, ad alzarle il volto verso di lui.“Che stai facendo, puttana?” chiese secco.“Stai esagerando!!! Ti rendi conto, ti rendi conto di come mi hai ridotta???” disse lei, rabbiosa.Lui non si scompose. “Forse credi che l’ubbidienza sia dovuta solo quando c’è gente attorno… no, puttana, in qualsiasi caso io ti voglio docile… docile e disponibile. Mani a terra, puttana.”“Cosa… cosa potrebbe dire quella ragazza in giro di me??? Ci hai pensato???” rabbia e disperazione, ma eseguiva, riportando le mani a terra.Marco divenne lieve nel parlare “Non dirà nulla… se io non voglio… L’hai sentita, gradisce molto lo spettacolo che stai offrendo…”“Sei stato tu!! L’hai pagata e…” ribattè Serena, subito interrotta.Marco lasciò la presa tra i capelli, e cominciò a passare due dita lungo la schiena di lei, leggero.“L’ho pagata? Sì certo, per la prova abbigliamento, il resto… beh, avere un giocattolo a disposizione piace a tutti… specie se poco prima quel giocattolo se la tirava come fosse una principessa…” e mentre parlava, cinse il braccio ...
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