1. Autostop


    Data: 17/10/2019, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: dolcigocce, Fonte: RaccontiMilu

    ... cauto e fare da sopra i pantaloni, e anche così risulta azzardato...ma sono talmente eccitato che decido di rischiare e comincio a sfregare piano, alzando lo sguardo ora sulla sua mano, ora sul suo seno, ora sui suoi occhi che sono ormai fissi sul mio pacco e sulla mano con cui lo sto sfregando delicatamente da sopra i pantaloni; ed ogni tanto lanciando uno sguardo verso davanti per assicurarmi che non mi vedano. Andiamo avanti un bel po’, è una tortura non poter dare sfogo a movimenti più decisi, ma è una tortura molto dolce. Ad un certo punto le sue gambe si irrigidiscono, il movimento del dito si fa frenetico, chiude gli occhi e si morde le labbra, è scossa da un leggero tremito e poi si abbandona sullo schienale, rilassandosi. Dopo qualche secondo così riapre gli occhi ancora con sguardo assente, mi guarda, capisce la mia difficoltà nel seguirla ed arrivare anche io fino in fondo (abbiamo qualche difficoltà in più a nascondere gli effetti collaterali, noi maschietti...). Al che con una scusa mi chiede di tenerle il borsone, spostandolo sulle mie ginocchia: così ora da davanti non potranno vedere quel che accade tra le mie gambe, e potrò sperare di lasciarmi andare anche io (certo, non potrò esasperare i movimenti..); subito dopo la ragazza estrae dalla borsa dei fazzoletti, me li mostra ma non me li porge: invece, allunga la mano, mi abbassa la zip ed estrae il cazzo, fa un paio di movimenti su e giù per poi accompagnare di nuovo la mia mano a prenderlo: vuole vedermi ...
    ... venire, e fare tutto da solo, vuole godersi la scena dall’esterno senza prendervi parte; d’altr’onde è corretto, anche io mi sono goduto lo splendido spettacolo di lei che si dava piacere. Riprendo dunque, con movimenti il meno sospetti possibile, a masturbarmi; ormai ero già abbastanza vicino a venire, e lo sguardo di lei fisso sul mio arnese, libero all’aria aperta in quell’auto con sconosciuti, il rischio rappresentato dalla presenza a pochi centimetri dei suoi genitori, che potrebbero girarsi da un momento all’altro, il pensiero di quel che ho appena visto succedere tra le sue gambe, la vista del suo seno seminascosto dalla canottiera...tutto in questa situazione contribuisce alla mia eccitazione e dopo non molto le faccio capire con uno sguardo che ci sono, che mi passi un fazzoletto, per favore! Lei non me lo passa; ne estrae invece uno e con quello mi avvolge il cazzo, dando gli ultimi colpi leggeri per farmici venire dentro; pulisce approssimativamente e mi lascia rimetterlo nella patta. Subito dopo, con la scusa di doversi soffiare il naso (ma non sarebbe nemmeno necessario, i suoi genitori sembrano essere nel loro mondo e non ci prestano alcuna attenzione), finge di estrarre il fazzoletto che aveva già in mano e se lo porta al viso, imitando il rumore di uno starnuto. Girando lo sguardo verso di me e fissandomi negli occhi, invece, lecca il fazzoletto, nascosta dallo stesso allo sguardo dei suoi, e mi mostra la sborra che ha raccolto con la punta della lingua. Mette ...