L'estetista
Data: 19/10/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Dan86
... messaggio: [22.00 Via …]
Risposi semplicemente [OK]
Sembrava essere partita la caccia alle streghe.
Mi feci trovare all’indirizzo inviato all’ora stabilita, ma non c’era nessuno.
Per un attimo pensavo che prima o poi sarebbe sbucato il fidanzato da dietro qualche macchina.
Invece dal cancello uscì lei.
Il Woolrich nero le copriva fino al ginocchio. L’unica cosa certa è che non portava dei pantaloni. Gonna? Vestitino? Non potevo saperlo.
Il mio pena si stava ingrossando e non sapevo più dove nasconderlo.
Salì in auto e subito: “Spostiamoci da sotto casa”
“Dove andiamo? Non sono pratico della zona”
“Andiamo a bere qualcosa”
Mi diressi da Vitti sulla Casilina, non era molto lontano. Lei nel frattempo non accennava minimamente a voler aprire il suo giaccone.
Parlando arrivammo al bar e ordinammo, il primo giro. Poi il secondo, il terzo e ricomprammo le sigarette.
Mi raccontava che studiava burlesque e che faceva spettacoli. La cosa era molto eccitante in vista di un futuro incontro.
Ormai era 00.00 e lei si era sdraiata su di me su una delle panchine all’esterno del bar. Non avevo il coraggio di toccarla, ma provavo a farle della coccole, delicato, carino, dolce. Non volevo rovinare tutto.
“Ti porto a vedere un posto” le dissi.
“Andiamo, ma solo se dove andiamo possiamo stare soli”
Cambiai idea e senza dirle nulla la portai all’Alessandrino in un famoso punto di ritrovo delle coppiette di zona.
La Smart non era comoda, ma mi ...
... sarei adattato.
Arrivati, finalmente, si apre il giacchetto e il mio uccello si impenna in un attimo.
Vestito nero attillato con gonna girofica e autoreggenti. Nessuno avrebbe potuto resistere.
Mi avvicinai e ci cominciammo a baciare. Le mie mani ormai andavano ovunque e le sue di certo non stavano ferme.
Le sfilai il perizoma mentre la baciavo e comincia e penetrarla con le mie dita. Godeva, le piaceva.
Finché non sbottono i miei pantaloni e si inchinò a rendermelo in un orale da 110 e lode con abbraccio accademico.
La vedevo leccarlo, dalle palle alla cappella, fino a farlo entrare nuovamente in bocca spompinandolo come non ci fosse un domani.
Mi piaceva la sua aggressività e decisi di ricambiarla.
La feci alzare e stavolta mi piegai io per potergliela leccare tutta.
Godevamo entrambi mentre gliela leccavo e lei che mi masturbava.
Ormai era il tempo. Passai dal suo lato e senza pensarci su lo infilai di colpo. La stantuffavo in modo aggressivo e la sottomettevo tenendola per il collo.
Sembrava piacerle e non mi fermai. Quei bei capezzoli che aveva tirato fuori abbassando il vestito e non avendo il reggiseno, erano diventati turgidi sotto i colpi della mia lingua. Li strizzavo, li leccavo, li mordevo e nel frattempo continuavo a scoparla.
Il pisello era diventato talmente duro che lei urlava dalla goduria. Era piccolina rispetto a me e sembrava quasi le stessi facendo male.
Ma non mi importava e le feci girare. A pecora era fantastica, ...