1. ELIANA LA CAGNA


    Data: 20/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autore: PARON MARIO

    ... volevo, eppure…la visione della mia collega nel sogno completamente nuda, appesa, mi fece immaginare me stessa al suo posto, di fronte a tutti, facce anonime e gente che mi conosce, colleghi, studenti….facce che mi guardano e mi definiscono la professoressa troia, quella sempre a disposizione e quella donna ero io. Si, io, Eliana, quella donna integerrima che invece, in quelle circostanze, si mostra peggio di una puttana e che ama essere forzata e aperta e praticare ciò che di più degradante si possa trovare nel sesso, venduta e sbattuta, segregata, esibita e pronta all’uso di chiunque…con quella visione mi piantai le dita nel ventre, allargai in maniera spasmodica le gambe per facilitare la loro entrata e iniziai un su e giù velocissimo, dentro fuori per tutta la lunghezza delle dita fino a risbattermele dentro, quasi superando le nocche per avere quasi tutta la mano nella figa che nel frattempo era diventata bagnatissima. Volevo essere esibita, distrutta, strapazzata, sfondata, lo riconoscevo, quei lividi scuri ai polsi della mia collega mi avevano eccitata e io avevo voglia, quella voglia perversa che non provavo neanche con mio marito, era come se fossi diventata un'altra donna,… un animale fatto esclusivamente per il letto. Sorrisi tra me e me su ciò che mi era successo e che, per fortuna, nessuno aveva visto e, dopo aver goduto ed essermi bagnata fin quasi alle ginocchia, lasciai i pantaloni del pigiama e gli slip in bagno e tornai a dormire. Barcollavo, le gambe ...
    ... quasi non mi tenevano, non avevo mai provato nulla di simile, e…di nuovo sotto le coperte, il sonno mi avvolse e dormii di gusto. L’indomani mattina mi svegliai, avevo la testa pesante, stanca, ma il lavoro, la bimba,… ripresi le mie sembianze di mamma e dopo aver fatto i consueti preparativi caricai il mio tesoro sul passeggino e la portai al nido, mentre io subito dopo andai a scuola e li, tra una lezione e l’altra, ritrovai in aula professori la mia collega Elena…..volevo sapere, volevo sapere dei segni blu che aveva sui polsi me lo doveva dire e visto che eravamo sole …… ”Sai Eliana, a quel signore che ti ho presentato piacciono situazioni un po’ particolari, e visto che io accetto tutto, amiamo giocare assieme….” e io per tutta risposta guardandola fissa e quasi sgranando gli occhi per quello che mi stava raccontando con la più grande semplicità…. ” Ma..ma ti fai legare? ho visto i segni che hai sui polsi….” E lei a quel punto quasi stizzita…” “Tu non puoi capire,….o forse un giorno capirai, quell’uomo mi piace e accetto tutto, lo vedo nel pomeriggio al bar in galleria della piazza del Duomo per prendere qualche cosa alle 17” e con quelle parole chiuse il discorso chiedendomi di mia figlia. Si era sbilanciata senza sbilanciarsi, ma mi aveva anche detto che lo avrebbe rivisto nel pomeriggio alle 17 e il posto lo conoscevo benissimo, bastava attraversare la strada all’uscita di una delle riunioni pomeridiane e insomma, sarei potuta passare di li per caso e conoscere meglio ...