La storia di Anna (CAP XI)
Data: 20/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Pensionato
LA STORIA DI ANNA (CAP XI) Le passai il braccio sulle spalle e le accarezzai i capelli, lisci e setosi. Ci guardammo negli occhi, le nostre bocche erano a pochi centimetri, sentivo il suo respiro che si era fatto corto, ci baciammo, lasciai che la sua lingua esplorasse la mia bocca prima di introdurre la mia lingua nella sua . Le mie mani erano rimaste bloccate sulla sua nuca mentre le sue cominciarono a spogliarmi con foga, frugando sotto la maglietta e sopra la patta. Accidenti non sapevo come comportarmi: dovevo essere irruento e cominciare a palpeggiarla o carezzarla gentilmente? Fu lei a prendere l'iniziatica: mi slacciò i pantaloni, aprì la patta e tirò fuori la mia erezione, di tutto rispetto. A quel punto cedetti, la mia mano dietro la testa la spinse con forza verso la punta della cappella rossa, turgida e già bagnata da alcune gocce di sperma (precum); lei non si tirò indietro ed in men che non si dica il mio cazzo era sparito nella sua bocca. Sentivo la sua lingua che percorreva il glande, cercando ogni piccolo anfratto, per ritirarsi e poi subito ricominciare a leccarlo . Mi abbandonai sul divano e con la mano scesi lungo la sua schiena ed arrivai nel solco del suo fondo schiena, ben palpabile attraverso i pantacollant. Cercai di insinuarmi nella figa, senza grosso successo; allora Anna abbandonò, con mio vivo dispiacere, il servizietto che mi stava facendo, si alzò davanti a me e con mosse sinuose si sfilò la maglietta ed il reggiseno, mettendo in mostra due ...
... seni alti e sodi, nonostante l'età con dei capezzoli ritti per il desiderio, si abbassò i pantacollant e poi si sfilò gli slip da cui spuntò un cespuglietto dorato (chissà perché me l'ero sempre immaginata depilata) che mi arrapò ancora di più: quelle completamente glabre non mi piacciono. Mi alzai la presi in braccio e la portai in camera da letto, adagiandovela e cominciai a leccarla partendo dalla fronte, sino ad arrivare alla punta dei piedi. Lei si contorceva: che bello finalmente lei stava per essere mia; quante volte avevo immaginato questo momento, avere la possibilità di toccare, carezzare, leccare quel corpo bianco e liscio mi sembrava al di sopra di qualsiasi fantasia. Anna riaprì gli occhi, si passò languidamente le mani sui seni e scese verso la sua figa e si penetrò davanti a me, inarcandosi e non nascondendomi nulla. Io mi carezzavo l'erezione: “prendimi, mi sussurrò, con voce arrochita dal desiderio, prendimi, so che lo hai sempre voluto!” Non ci vidi più mi gettai su di lei mezzo vestito come ero e la penetrai immediatamente, con una foga ed un impeto che la lasciò senza fiato. Anna mi ricevette allacciandomi le reni con le gambe, e spingendo il bacino verso il mio cazzo. Non potevo resistere molto tanta era la voglia repressa ed infatti le venni dentro nel giro di cinque minuti, forse anche meno. Mi stesi accanto a lei chiedendo scusa per la mia misera performance , ricevetti un sorriso di compiacenza:”Ma è solo l'inizio” chiosò Anna, “anzi ora sarai più lucido ...