017 - Chiara, la sua famiglia, e i gemelli della casa di fronte
Data: 21/10/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Cuckold
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... enorme mazza. Il grosso pene era simile nella forma a quello di Dario, ma era di qualche centimetro più lungo e anche più largo. Si capiva al primo sguardo che era durissimo e si notava altresì, una goccia di liquido trasparente, che colava dalla piccola feritoia della cappella, formando un laccio gelatinoso e tremulo. Era veramente un magnifico esemplare di cazzo, appena, appena incurvato verso l�alto, quasi aderente al ventre, svettante, con il glande scappellato, lucido, tirato, gonfio, di colore rosso violaceo. La grossa cappella sormontava il fusto del lungo pene, perfettamente cilindrico, il cui diametro, percorso da arterie bluastre che parevano fiumiciattoli in piena, era ad occhio attorno ai sei centimetri, forse qualcosina in più.Chiara, lo ammirava con desiderio, e aspettava con impazienza di essere penetrata a fondo, da questo obelisco di quasi trenta centimetri, aveva voglia di sentirsi posseduta e sentire dentro di se questo blocco di carne calda e dura. Nonostante i suoi quarantacinque anni il babbo aveva un fisico curato, senza un filo di grasso e con tutti i muscoli al proprio posto. Egli aveva tutto il corpo depilato, anche la zona pubica era completamente glabra, liscia, stranamente non si notava nemmeno l�ombra di un pelo. I testicoli anch�essi privati della peluria, formavano un grosso sacchetto oblungo, che gli pendeva verso il basso per almeno dieci centimetri. Sicuramente, non si poteva dire che il �papino� non fosse da considerare un �uomo con le ...
... palle�!�Amore di papi, vedo che il mio cazzo ti piace!��Si, papi, è da quando ti ho visto in video mentre inculavi Dario, che ho voglia di prenderlo!��Adesso te lo do, apri bene le cosce, e lasciati andare, rilassati, ti apro ben bene la fighetta, amore mio!�Mario, appoggiò la grossa cappella alle labbra chiuse, quasi incollate fra loro, e muovendo il cazzo dal basso verso l�alto fece scivolare il glande fra le grandi labbra dischiudendo e scoprendone l�interno rosa che ispirava tenerezza e consigliava a Mario di muoversi con delicatezza, facendo attenzione a non essere trascinato dalla passione a spingere troppo a fondo per non farle troppo male. Spinse lentamente, penetrandola con la sola cappella e vide il volto di Chiara contrarsi in una smorfia di dolore. La giovane fanciulla, sicuramente non era più vergine, ma certamente era come se lo fosse, per le misure del cazzo del padre.�Mi fa un po� male papi, fai pianissimo ti prego!��Tranquilla, troietta mia, faccio piano, ma io devo entrare!��Spingilo dentro allora, prova a spingere deciso, dai prova, sono fradicia, dovrebbe scivolarmi dentro facilmente!��Toh prendilo, eccolo! Te la spacco, ti rompo la figaaaaa!��Aaaagghhhhh, piano, cazzoooo, mi spacchi l�utero con sta mazzaaa!!!�Mario spinse deciso e lo piantò dentro la figa lasciandone fuori qualche centimetro, egli sentiva la cappella sbattere contro qualcosa, forse la bocca dell�utero, e ad ogni colpo lei cercava di respingerlo con i palmi delle mani appoggiate al torace, ...