In un timido sabato mattina.
Data: 26/10/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: T3
L'eco dei passi le sembravano come tamburi durante a un'esecuzione. E lei correva e correva, tra gli stretti vicoli di un venerdì sera ben inoltrata. Non sapeva bene che ore fossero, forse 2 o magari le 3, ma sapeva che ormai qualsiasi aiuto le sarebbe stato negato. Era inseguita da un gruppo di persone che aveva conosciuto poche ore prima in un bar. Il suo ragazzo si è fatto prendere un po' la mano e ha iniziato una rissa che lo ha visto terribilmente sconfitto e umiliato, e ora sarebbe toccato a lei, a Cassandra: una ragazza poco più che ventenne, con capelli lunghi fino alle spalle contraddistinti da un rosso naturale che da piccola è stato motivo di bullismo. Aveva un fisico atletico e snello, una 3 abbondante di seno e un culetto bello sodo. Le sarebbe piaciuto essere alta ma almeno ora la sua bassa statura da 1.54 le tornava comodo per nascondersi o scappare. Continuo a correre per ancora 10 minuti poi trovo un piccolo angolino tra dei appartamenti e uno studio legale, decise che sarebbe stato lì il suo piccolo rifugio dove aspettare. Realizzò solo in quell'istante che la borsetta con dentro il telefono era ancora nel bar. Era completamente da sola, seduta singhiozzante in quell'angolo oscuro, vicino a dei cassetti di immondizia. -Ecco la troietta! Venite è qui! -Oh finalmente! Ci hai fatto correre per tutta la città e guardati dove sei ora! Cassandra era terrorizzata, immobile e affranta. Non voleva sentire, né parlare, voleva solo ripensare al suo ragazzo. Che ...
... qualcuno lo abbia portato all'ospedale? O che sia ancora al bar feri- Bam! Un colpo secco la fece tornare alla realtà. Ora era distesa su un lato con una guancia che le faceva male. -ora basta con il nascondino. Disse un uomo alto che sembrava il capo del gruppetto che la stava seguendo per tutto il tempo. Erano i 4, tutti alti e possenti. Ma c'era poco da descrivere: con il buio, Cassandra non riuscì a trovare altri dettagli utili per descriverli. In un batter d'occhio le strapparono la camicetta bianca e le tolsero i jeans. -NO VI PREGO, NON SAPETE COSA STATE FACENDO! Era inutile: Cassandra pensava di aver detto quelle parole ma il terrore che stava vivendo in quel momento le fece dire una frase confusa e priva si senso. Come risposta ricevette un pugno nello stomaco e la facero inginocchiare. Le tolsero di dosso il reggiseno e tirarono fuori il cazzo. Quello che sembrava il capo la fece alzare e la spinse d'avanti a un secondo uomo che decise di riempirle la bocca con un'asta possente di 20cm. Nel mentre Cassandra era impegnata ad avere in gola quell'enorme cazzo, il capo decise di approfittare del culo della ragazza. Sputò e entrò senza esitazione. Per Cassandra era la prima volta a prenderselo nel culo, un dolore allucinante la colse. Movimenti rudi, sia in bocca sia in culo -questa puttana è uno spettacolo. Così stretta qua sotto! Cassandra si senti umiliata, forse per rabbia o forse per voglia di tentare la fuga, decise di mordere il cazzo dell'uomo che le stava fottendo la ...