Mirela, tacchi e piedi - cap. 3 (al centro commerciale)
Data: 29/10/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti
... me la aspettavo”. “Ti piacciono?”, le chiesi. “Non sono il mio modello, ma non mi dispiacciono. Dirò a mio marito che li ho acquistati per l'estate e per qualche serata elegante. Siamo un po' fuori stagione quindi, se convieni anche tu, li indosso con le calze, ok?”. “Ovvio”, risposi. “Allora mi sistemo un attimo ed arrivo, dammi le dritte”. Le comunicai dove doveva andare, poi restai ad aspettare. Avrei capito solo dopo cosa intendeva con quel “mi sistemo un attimo”. La vidi uscire dal bagno, camminando elegantemente e non potei non notare un paio di uomini che osservarono quei sandali neri dal tacco a spillo con il cinturino alla caviglia. Non erano un modello volgare, tutt'altro, ma ci voleva personalità per indossarli in quel periodo dell'anno, peraltro con le calze. Mirela quella personalità la possedeva. La anticipai alla macchina e mi sedetti ad attenderla. Salì al posto del passeggero, non prima di essersi sfilata il cappotto e di averlo gettato sul sedile posteriore. Eravamo in una zona piuttosto appartata del parcheggio ed i miei vetri oscurati ci donavano una buona dose di privacy. “Non pensavo a questa scelta”, mi disse. “Ogni tanto bisogna anche cambiare, non credi?”. “Vorresti cambiare anche me?”. “No. Perché me lo chiedi?”, le chiesi incuriosito. “Così. Tanto per. Mi piacciono i momenti che trascorriamo insieme. E adesso? Che hai in mente?”. “Vorrei vedere i tuoi piedi, per esempio”, le dissi. Allora ella reclinò leggermente lo schienale e sollevò i piedi ...
... poggiandoli sul cruscotto. Poggiò solamente i tacchi, tenendo la pianta sollevata dal cruscotto. “Ti piacciono?”, mi chiese muovendo civettuosamente i piedi. “Eccome! Posso toccare?”. “Certo”. Allora allungai la mano passandogliela dalla caviglia alle dita dei piedi. L'aver sollevato le gambe provocò un abbassamento della sua gonna e così notai le sua autoreggenti nere. Allo stesso tempo sentii la sua mano che si portò sul mio pacco, cominciando a strofinare il mio sesso. Ero eccitatissimo e l'eccitazione aumentò quando ella mi disse:”Posso toccarmi?”. Non riuscii ad avere il tempo di rispondere perché la sua mano era già tra le sue gambe. Aveva aperto le cosce, il vestito si era ulteriormente abbassato e mi aveva dato modo di vedere che non indossava le mutande. “Le ho tolte in bagno”, mi disse sorridendo “Ho pensato che saremmo stati più comodi. Ti eccita più il fatto che non abbia gli slip o che mi stai toccando i piedi?”. “Mi eccita tutto quando sono con te. Ed hai dei piedi fantastici!”, le dissi. “Mi sto eccitando, lo sai?”. “Veramente?”. “Mi vuoi toccare tu?”. “Certo”, le dissi infilando la mano tra le sue cosce. Era già tutta bagnata. Lasciò andare la testa all'indietro ed aprì le gambe per lasciarmi tutto lo spazio per l'azione. Nel frattempo la sua mano sinistra continuava a strofinare il mio pacco. “Ti stai eccitando, eh?!?!”. “Parecchio”, le risposi. “Fammi venire una volta, poi verrò a sedermi sopra di te”. E così accadde. Andrai avanti a muovere le dita della mia ...