1. Al parco


    Data: 05/11/2019, Categorie: Etero Autore: Matlice

    ... nessuno. Le tue mani accarezzano, stringono, tastano, esplorano il mio corpo come se fosse una novità, sono avide della mia pelle, una mano scosta un poco il reggiseno, vuole raggiungere il capezzolo per stringerlo tra le dita, e poi scende passa sull'ombelico e poi ancora giù tra le gambe, insinuandosi sotto i pantaloni, sotto le mutande....mi trova già accogliente, già bagnata....le dita si muovono tra le mie labbra, sfiorano la clitoride...sembra compiano una danza, prima girando poi scendendo per risalire e cominciare a girare di nuovo e via così.... " È mezzogiorno, siamo in mezzo ad un parco" ti dico bisbigliando e cercando un po' di lucidità " E quindi? Non stiamo mica facendo chissà cosa!" mi rispondi facendo un sorriso non poco malizioso " E poi siamo vestiti cosa vuoi che succeda?" Ti guardo con una faccia piuttosto dubbiosa...come se i vestiti fossero stati un problema, penso tra me e me. Mi dici di sedermi direttamente in braccio, tanto non c'è nessuno... Mi guardo in giro...i tizi in fondo al parco sono ancora sdraiati sull'erba...e di sicuro non fanno caso a noi... Indosso un paio di pantaloni a gamba larghissima, molto freschi e leggeri, e non immaginavo che ti avrebbero stuzzicato l'immaginazione...mi tiri su una gamba dei pantaloni ...
    ... quasi fino all'inguine.... Sono talmente larghi che a poco più di metà coscia riesci a farci passare la faccia per far sprofondare la tua lingua sotto le mutande...tu si che mi sai annebbiare il cervello. Ti prendo per i capelli e ti spingo contro la passera per farti affondare ancora di più, non curandomi di essere in un luogo pubblico, e ti allontano per potermi sedere in braccio, uno di fronte all'altra, a cavalcioni. "Ti voglio dentro" ansimo al tuo orecchio e di certo non ho bisogno di dirtelo una seconda volta. Fai scendere l'elastico dei pantaloncini quel tanto che basta per poter tirare fuori il tuo uccello e farlo sparire subito dopo tra le mie gambe..scivola dentro di me in un attimo...mi muovo piano una, due tre volte e poi un colpo veloce fino in fondo e poi ricomincio di nuovo, e di nuovo, e di nuovo e.... " Oooo ma mi stai ascoltando???" Mi giro ti guardo....e mi rendo conto di avere il rasoio in mano, di essere in piedi, tu sei seduto...e la mia immaginazione ha creato tutto il resto....solo adesso mi rendo conto che non è successo nulla. Ritorno al tuo taglio, cercando di non pensare...forse è meglio che sia io a raccontare qualcosa, magari quello che ho appena sognato ad occhi aperti...non si sa mai...dopotutto il parco è davvero deserto... 
«12»