La decisione di George - 4° parte
Data: 05/11/2019,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Altro,
Autore: Naughty Bard
... ai coglioni facendola gridare come una scrofa al macello.Mary si svegliò quando la luce le colpì il viso. Si godette quei pochi istanti d�incoscenza, subito prima che i ricordi della sera precedente le inondassero la mente, orribilmente vividi. Accanto a lei Aaron dormiva beato con il lenzuolo che lo copriva fino alla pancia. Le venne da vomitare. Quello che aveva fatto era disgustoso, un abominio. Si alzò e andò in bagno senza svegliarlo. Si guardò allo specchio e scoppiò in un pianto silenzioso. Si sciacquò la faccia per calmarsi. Il suo corpo nudo le dava il voltastomaco, mentre il viso di suo marito le passava in mente.�George... che cosa ho fatto?!� per quanto odiasse ammetterlo, c'era una bella differenza tra fantasticare di fare una cosa e farla. Adesso il senso di colpa la logorava. Non aveva pianificato niente di tutto questo, maledizione, perché aveva ceduto, perché?!? Rivide sé stessa in atteggiamenti che mai e poi mai avrebbe creduto possibili. L'ansia le attanagliava la bocca dello stomaco. Odiava sé stessa per quello che aveva fatto ma molto di più odiava il fatto che dentro di sé non poteva far altro che tornare ad eccitarsi, rivivendo quelle sensazioni assolutamente proibite, deplorevoli eppure totalmente appaganti. Era quella la cosa peggiore, il pensiero che non poteva essere certa che non sarebbe accaduto di nuovo. Le girava la testa e dovette sedersi. Troppi pensieri ed emozioni contrastanti. Aspettò qualche minuto, il tempo di riprendersi, dopodiché uscì ...
... dal bagno, si rivestì in perfetto silenzio e fece per uscire dalla camera, con l'intenzione di non tornare mai più.�Te ne vai senza salutarmi?� le parole del nipote ebbero lo stesso effetto di una scossa elettrica. La donna stava immobile col cuore che le batteva a mille. Si voltò lentamente, cercando di sorridergli. Era seduto sul letto, appoggiato all'indietro, sulle braccia. Il lenzuolo era ruzzolato giù e s'intravedevano i biondi peli che aveva leccato a profusione solo poche ore prima. Cercò di apparire innocente.�Io... no tesoro... io... stavo solo...� la sua voce era più alta del normale, si stava arrampicando sugli specchi, terrorizzata da chi, senza alcuno sforzo, l�aveva incatenata a sé. Aaron la guardò calmo, con i suoi meravigliosi occhi celesti, occhi che ipnotizzavano le sue vittime e le uccidevano lentamente ma inesorabilmente.�Volevi filartela, zia.� le disse, rimanendo immobile. Lei rise isterica:�haha! Ma che sciocchezze... no tesoro... io stavo solo...� le sue parole assomigliavano ad un gridolino stridulo e stava per andare in iperventilazione.�Si?� le chiese lui impassibile, sorridendole tranquillo. Lei balbettò per qualche altro secondo ma anche stavolta non fu capace di trovare una qualunque scusa. Abbassò lo sguardo e non disse nulla, vinta. Lui scosse la testa:�zia, zia, zia...� la rimproverò come una bimba birichina �...te l�ho già detto ieri, non mi piacciono le bugie...� si alzò dal letto e i suoi occhi lo rividero in tutta la sua avvenente nudità. ...