1. Come Cappuccetto Rosso


    Data: 07/11/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Gay / Bisex Trans Autore: ziadaniela, Fonte: RaccontiMilu

    ... Sento che rallenta, si ferma. Il mio cuore accelera: forse è soltanto stupito di vedere una ragazza sola in mezzo al parco. Sì, è proprio così. Il cigolare della pedalata si allontana. Ho avuto paura di cosa?Più avanti un barbone sta sistemando i cartoni su di una panchina. Dormirà qui? Novello Diogene!!! La bottiglia di vino a terra gli terrà compagnia. Ho un attimo di imbarazzo. Mi fa un po' senso vedere quest'espressione dell'umanità. Però rifletto: forse è anche migliore di quella stipata sui tram. Vabbé. Stupide riflessioni giovanili. Gli passo davanti. Il clochard, indifferente alla mia presenza, saluta il mio passaggio con una sonora flautolenza. Non mi scandalizzo, anzi, rido.Non è poi male questo parco di notte. Sono quasi a metà percorso e fino ad ora, non ho trovato niente di pericoloso...o di brutto. Addirittura incrocio una coppietta che serenamente pomicia su una panchina (beati loro!!!).Mi inoltro nella parte centrale. Quella più buia e, teoricamente, quella più potenzialmente pericolosa. La scarsa illuminazione mi costringe a sforzare la vista, involontariamente il cuore accelera. Suggestione?Vedo le macchine sul viale parallelo che si soffermano a contrattare con le prostitute sotto i lampioncini arancioni. Rumori, fruscii, canto di uccelli notturni. Sento che questo di certo è il passaggio più difficile. E infatti...Dietro una siepe, due uomini. Mi blocco. Che stanno facendo? Accelero il passo, abbasso lo sguardo. Non voglio vedere. Sono stata una sciocca ...
    ... a passare di qui. Il richiamo della curiosità è più forte di ogni altro razionale pensiero. E guardo. Lo spettacolo è orribile. Uno dei due è piegato in avanti, le mani ad aggrapparsi al tronco di un albero, i pantaloni abbassati. L'altro lo incula con potenti colpi. Non riesco a distinguere i loro visi, le loro età. Ho solo paura e disgusto. Forse, loro, non si sono neanche accorti di me.Accelero. Voglio uscire da questo buio. Altri cinque minuti di lesta camminata e dovrei tornare in mezzo alla �civiltà�. Un uomo mi appare davanti. Venti, trenta metri? Vedo soltanto la sua silhouette in controluce. Sembra un gigante. O è solo uno strano effetto ottico. Cerco di tranquillizzarmi. Mica saranno tutti depravati qui??? Non riesco a capire se sta camminando verso di me oppure è fermo che mi aspetta. Avanzo tremante. Solo quando sono a pochi metri da lui capisco.Ha un cappello di lana in testa, occhiali da sole enormi che lo rendono irriconoscibile, il soprabito aperto, l'uccello eretto che punta verso di me oscillando volgarmente.A questo punto ho davvero paura. Mi maledico. Scatto come una scheggia in direzione della strada. Me ne frego se mi infangherò completamente. Sento alle mie spalle che non mi segue, ma non smetterò di correre fin quando non troverò un po' più di luce.Maledetto zaino!!! Pesa troppo, sono fuori allenamento, ho i crampi dalla fatica per la corsa.Ma sono salva. Le luci della strada, le macchine che passano, rumori di umanità. Mi piego in due per riprendermi ...