Mi fotta il culo, professore!
Data: 04/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: caos_calmo88, Fonte: Annunci69
Un piccolo episodio della mia adolescenza che ricordo con piacere...
Avevo da poco compiuto 18 anni e già stravedevo per il cazzo. Di esperienza ne avevo già in materia, ero molto consapevole di ciò che desideravo e sapevo anche come ottenerlo… Avevo messo gli occhi sul mio professore, il supplente di chimica. Un bel ragazzone di 29 anni, un manzo con la barba incolta e gli occhialini da intellettuale, con il pacco sempre gonfio… Più di una volta mi aveva sorpreso mentre glielo puntavo, la cosa sembrava divertirlo anzi che disturbarlo. Non era alto, ma ben proporzionato, spalle larghe e un fisico robusto, atletico e curato. Occhi nerissimi e profondi.
Lui parlava della tavola periodica, mentre io gli fissavo il cazzo, proprio come un cane fissa un prosciutto. Poi ripensai alla scopata della sera prima col mio migliore amico, con il quale molti anni prima avevo perso la verginità anale. Seduto al mio banco, avvertivo delle fitte al buco del culo, stavolta mi aveva proprio sfondato con quel suo cazzone argentino. 20 cm di carne rosa pallido, che ogni volta mi deliziava.
Mi alzai dalla sedia e chiesi al professore di poter uscire, mi sentivo il culo umido…
Entrato in bagno mi passai due dita tra le chiappe e poi le annusai… sentii l’inconfondibile odore della sborra mescolata all’aroma di cazzo che mi fece eccitare di colpo. Mi ero scordato, il mio amico mi aveva sborrato nel culo ieri sera. Una sborrata copiosa, dolce, densa, che adoravo ingoiare spesso. Mi sarei ...
... sparato una sega con due dita nel culo, leccando ciò che rimaneva dello sperma fuoriuscito, ma non c’era tempo.
Mi pulì come meglio potevo e tornai in classe proprio mentre suonava la campanella della ricreazione.
Vi trovai il professorino immerso nella lettura, mentre addentava un panino. Gli feci un sorrisino malizioso, che lui ricambio divertito.
Il resto della mattinata fu di una noia mortale, seguirono due interminabili ore di matematica!
Arrivarono finalmente le 13 e 30, la campanella suonò, e potei uscire da quella gabbia.
Avevo il pomeriggio libero, a casa non c’era nessuno, decisi quindi di mangiare qualcosa nel mio bar preferito, che poi era anche il bar dove mangiava abitualmente il mio sexy supplente di chimica. E infatti arrivò, con il giornale sotto braccio e gli occhialetti nel taschino della camicia.
- “Professore!!”, gli urlai.
- “Ciao”, mi rispose lui con un gran sorriso. “ Mi hai dovuto sopportare un ora stamattina, non ti secca dovermi vedere anche fuori?” disse ironicamente.
- “Niente affatto, anzi, se è solo e vuole farmi compagnia… mangiamo qualcosa insieme”.
- “Volentieri… se non ti disturba”, disse timidamente.
- “Perché dovrebbe professore? Lei mi è simpatico, non è come gli altri”
Mangiammo e parlammo allegramente per circa un ora, delle nostre vite, dei miei sogni, dei suoi studi.
Mi confidò di amare molto la musica jazz, anzi, mi invitò quella sera stessa al concerto di un suo caro amico, che si esibiva in un ...