Mi fotta il culo, professore!
Data: 04/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: caos_calmo88, Fonte: Annunci69
... piccolo teatro cittadino. Accettai l’invito con entusiasmo.
Quella sera detti buca al mio amico argentino, avevo in previsione di farmi scopare il culetto dal professore…
Il concerto fu interessante, più che altro fu interessante il gioco di sguardi, le piccole allusioni, giocammo su questa linea per tutta la sera.
Ciò nonostante, dopo il concerto, il professore mi sembrava lontano dall’idea di farmi suo.
Intuì il problema e mi sbrigai a dirgli che ero maggiorenne… a quel punto si sciolse ma era quasi l’una di notte.
Eravamo in macchina, mi stava accompagnando a casa. Lo feci fermare con una scusa in una zona piuttosto isolata. Lui capii le mie intenzioni, forse, e si lasciò trascinare.
Mi sfiorò la mano e mi guardò con occhi dolci: non persi tempo, mi avvicinai a lui e gli infilai la lingua in bocca. Misi la mano sul suo pacco e lui me la tolse, una volta, poi due.
Ero deciso a farmi scopare da quel toro così timido. Ci sarei riuscito solo provocandolo.
La mia mano si riposò sul suo cazzo che si stava indurendo, cominciai a massaggiarglielo con una certa pressione, questa volta si arrese…
Prima che avesse modo di ripensarci glielo tirai fuori velocemente, graffiandomi la mano con la zip di metallo.
Finalmente lo avevo in mano, stringevo quel cazzo su cui tanto avevo fantasticato!
Era grosso e venoso, la cappella leggermente a punta e ben tornita. Cominciai a masturbarlo con decisione, lui godeva ed era come in estasi.
Mi piegai su di lui ...
... per infilarmi in bocca quell’uccellone, mentre lui mi infilava una mano nel culo. Gli presi la mano e gliela leccai abbondantemente… fu così che mi infilò un dito nel culo… “è caldo e morbido”, mi disse.
“Scopamelo”, fu la mia risposta.
Affondava il suo cazzo nella mia bocca, mi afferrò i capelli e spingeva la mia testa su e giù.
La mia saliva colava copiosa sui suoi coglioni pelosi.
-“Non ho i preservativi, andiamo a comprarli al distributore”, disse il professore con un filo di voce.
Accadde tutto in un lampo, ricordo solo che un attimo dopo ero a pecorina sul sedile della sua macchina, col culo sporto all’esterno, con lui in piedi dietro di me, fuori dalla macchina.
Mi lubrificò il buco abbondantemente e mi entrò con molta dolcezza… il mio culo si aprì docilmente al suo cazzo per farlo entrare. Buttai il sedere all’indietro di scatto, e mi impalò.
In un istante mi ritrovai il suo randello piantato fino in fondo al culo… cominciò a sbattermi con forza sempre maggiore, riuscivo a sentire le sue palle sfiorarmi le chiappe, che sensazione!
Sborrai con il suo cazzo piantato in culo… poco dopo mi raggiunse anche lui e lo sentii tremare dall’orgasmo.
Non ricordo quanto durò, ma ricordo di aver goduto come una puttana.
Dopo quella bella serata ce ne furono molte altre, nei mesi successivi.
Ma con discrezione ovviamente…
A fine anno il professore fu trasferito in un’altra città, aveva trovato un posto fisso.
Mi scopò un’ultima volta sul divano ...