1. Mercedes, la dea del peccato.


    Data: 04/11/2017, Categorie: Sensazioni Trans Autore: Stephan Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    Elena e la sua fede incrollabile. Nonostante le avessi chiesto di sposarmi, lei insisteva nel dire che voleva rimanere vergine fino al matrimonio. E io in principio ci potevo anche stare. Immaginavo la prima notte di nozze, e già pregustava la scopata che mi sarei fatto. Immaginavo quali posizioni poter fare con Elena, e più passavano i mesi e più a causa dell�astinenza me la immaginavo nelle posizioni più porche e immorali. Ma più passavano i mesi e più cominciavo a diventare matto. Avevo proprio bisogno di fottere. Non mi bastavano più le seghe che mi faceva Elena per tenermi buono. Avevo bisogno di altro. In quel periodo lavoravo ancora come cuoco, ma la ditta mi aveva spostato in un�altra cucina. Adesso lavoravo in un ospedale. L�astinenza però mi stava facendo diventare matto. Ero, se devo dirla tutta, malato di sesso. A causa del fervore religioso di Elena e della mia impazienza di aspettare mi ero imbattuto in avventure erotiche davvero ai limiti della decenza. Ero sempre arrapato, e bastava un niente per farmi imbattere in un�esperienza porca. Una di queste fu con una trans africana, il suo nome era Mercedes, o perlomeno era il suo nome d�arte. Per vivere faceva la Escort, vendeva il proprio corpo a uomini allupati come me. Aveva preso centinaia di cazzi, e su richiesta poteva anche darti il suo, che era una sventola enorme. Dipende da cosa cercavi. Ho conosciuto Mercedes mentre ritornavo a casa dal lavoro. Era di pomeriggio e lei stava passeggiando insieme al suo ...
    ... cagnolino. Adorava il suo chiwawa, lo portava sempre con se. Anche mentre faceva l�amore coi clienti, il cagnolino era lì che guardava. Sempre presente, come un guardone. Anche mentre me la sono inculata io. La cosa che mi ha subito colpito di lei &egrave stato il suo corpo, che avrebbe fatto invidia ad ogni donna, con delle cosce lunghe e lisce, un paio di tette belle grosse e delle labbra carnose che promettevano pompini sensazionali. Dovevo farmela, ne avevo troppa voglia. Mercedes indossava una minigonna nera di pelle e sopra portava un copri spalle a fiori e nient�altro. Sì, proprio così, passeggiava per strada con le sue belle tette al vento, quasi a mostrare la merce che aveva da offrire. La gente la guardava con molto disprezzo e indignazione, ma lei se ne fregava, perché sapeva bene che chi disprezza vuol comprare. E poi sapeva di essere bella, di essere al pari di una donna, se non ancora più appetibile per le voglie porche di qualsiasi uomo. Ebbene io nel vederla ho perso completamente la ragione. Avevo voglia di attaccarmi con la bocca alle sue tette e succhiargliele, leccarle con passione, e poi alzarle la gonna di pelle per vedere cosa nascondeva sotto, e magari leccarle anche quello. Iniziai a seguirla e lei si era già accorta di me, e ogni tanto si girava e mi sorrideva. Aveva capito che la volevo, e l�idea di concedersi a me sembrava piacergli. In parte la mia attrazione verso di lei la riconducevo alla mia infanzia. I lettori più affezionati di questo blog di ...
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