1. Mia moglie (6)


    Data: 12/11/2019, Categorie: Etero Autore: Re Artù, Fonte: EroticiRacconti

    MIA MOGLIE (6) Marta si diresse allo stereo, mise una musica lenta, fece sedere i due energumeni ed iniziò una lasciva danza girando loro intorno, carezzandoli e carezzandosi. Poi iniziò uno streeptease sensuale: si sbottonò la camicetta e sfilò la gonna rimanendo in reggiseno e perizoma rossi che non le avevo mai visto, si appoggiò con fare lascivo alla parete protendendo il suo culo: certo aveva una silhouette che avrebbe svegliato un morto, poi si lasciò cadere sul tappeto e, facendo perno sul culo, alzò ed allargò le sue lunghe gambe mostrando il rigonfio della sua figa, che prese ad accarezzare. Il tutto davanti ai due uomini che avevano cominciato a massaggiarsi la patta: ero esterrefatto, era una scena, per me volgare, mentre gli altri “spettatori” sembravano gradire e molto: si accasciò, spostò il sottile lacciolo che copriva la figa e mise in mostra la sua peluria bionda, si bagnò il dito medio e lo fece scomparire dentro la figa, guardandomi negli occhi con uno sguardo di sfida come a dire:” Vedi come sono brava, ma non è per te!” Si rialzò, slacciò il reggiseno liberando i suoi magnifici seni sormontate da due rosee aureole e da capezzoli ritti, che si leccò portandoseli alle labbra. Alla fine si liberò del tanga e rimase nuda a gambe larghe e braccia aperte invitando i sue uomini ad un abbraccio comune: i due si alzarono, le si avvicinarono strusciandosi su di lei che con le mani saggiava i loro culi: si tolsero la maglietta, mettendo in mostra muscoli e ...
    ... tartarughe ben delineate (aveva scelto con cura Marta!), speravo che fosse vera la favola metropolitana che gli alti e muscolosi lo hanno piccolo, ma di lì a poco mi sarei dovuto ricredere: sempre guardandomi, Marta si accasciò davanti a primo: gli aprì la patta ci introdusse la mano che riemerse stringendo un'asta di notevoli dimensioni in semi riposo, con il glande ricoperto dal prepuzio, avvicinò la bocca ed io chiusi gli occhi, non volevo vedere, ma poi la curiosità vinse e li riaprii quando lei lo lasciò con il glande tutto scoperto e minaccioso (probabilmente Michelangelo si sarebbe potuto ispirare a questo per il suo progetto della cupola di S. Pietro), Marta, intanto si dedicava all'altro che non era da meno del primo: quindi si inginocchiò fra i due, impugnò i due cazzi e se li portò alla bocca leccandoli e ciucciandoli alternativamente: accidenti anche questo aveva imparato, non lo aveva fatto mai! Si rialzò:”Aspettate un attimo, che così non mi diverto molto!” Andò alla sua borsa e tiròfuori un cazzo di gomma nero di dimensioni immense (ancora più grande, se possibile, di quelli in carne e ossa, anzi senza ossa), se lo posizionò sotto di sé e ci si accasciò sopra inserendolo quasi tutto nella figa, poi riprese a lavorarsi i due cazzi con le mani e con la bocca. Che spettacolo, non ne potevo più e mi agitavo non riuscendo ad allentare le legature che mi tenevano costretto:”Che c'è, amore, vorresti partecipare!” chiosò Marta, “e no, devi pazientare, ora è il mio momento di ...
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