1. Superflue scusanti


    Data: 12/11/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Si dice abitualmente e sovente si afferma che il mondo sia per lo più del colorito e dell�espressività con cui tu lo ammiri e infine lo consideri, perché alcune volte &egrave così, altre ancora sfortunatamente non lo &egrave. Ecco, a ben vedere, il mondo io l�ho visto precisamente attraverso i tuoi occhi e ciò che ricordo lo porterò sempre con me. Io chiudo gli occhi e ciò che vedo sono le alte scogliere coperte dalla macchia mediterranea che ripide si tuffano nel mare, o forse s�innalzano al cielo.Sopra quelle scogliere lassù di notte, invero, tu m�hai detto che il mare &egrave quanto di più vicino a Dio possa esistere. Forse hai ragione, però io credo che ciò che Dio voglia e che si prefigga più similmente a lui sia unicamente l�amore. Ricordi? Tanti discorsi e numerose favole raccontate e ripetute al telefono, buoni propositi, mille progetti, sogni realizzati, ambizioni e speranze talvolta paragonate e in conclusione rubate ai cassetti altrui nell�attesa ansiosa e frenetica, che l�infinita distanza che ci separava all�improvviso diventasse un muro di carta velina sottile, a tal punto da essere strappata dai nostri semplici sospiri.Io t�ho sentito ogni giorno più vicino a dispetto degli oceani che separavano i nostri corpi e ho voluto sentire vicino anche il tuo cuore, sì, forse l�ho voluto sentire soltanto io, così t�ho raggiunto e come due linee parallele abbiamo vissuto per alcune ore vicini a pochi chilometri l�uno dall�altra senza poterci vedere, aspettando solamente ...
    ... l�ora del nostro primo e vero incontro. Aspettando, pazientando, perché per me &egrave stata un�attesa, una di quelle attese da toglierti il fiato che bloccano il tempo, che impietose e toccanti ti fanno pensare e perfino scervellare che non sarai mai alla sua altezza. Che cosa sia stato in conclusione realmente per te io non lo saprò mai, perché &egrave appropriato, conveniente e giusto che ognuno nasconda e racchiuda nel proprio cuore ciò che non vuole far conoscere né scoprire né svelare all�altro.Poi di sera, in una piazza coperta di nebbia irreale, morbida e ovattata t�ha toccato. Ebbene sì, soltanto piccolo bacio dato sulle guance e il tuo profumo lieve che accarezzava il mio corpo, in tal modo abbiamo passeggiato come due ragazzi normali e tu non hai sentito la tensione nel mio corpo, la paura di sfiorarti senza che tu lo volessi, il ritmo del mio respiro che avrebbe voluto sentirti ancora più vicino. E�vero, troppi discorsi, numerose faccende da raccontarsi, tante risate da far risuonare tra noi, mentre il mare ci osservava scuro e immobile in una notte troppo umida perché sembrasse estiva. Abbiamo bevuto, ubriachi non di gioia, ma di tensione, come gli equilibristi che cercano di non cadere sapendo che poi non si rialzeranno più. Tu mi hai portato là per vedere il mare su d�una scogliera a strapiombo: io che odio le altezze, io che ho paura di cascare negli abissi troppo profondi, io che adesso non so più come estirparti e scalzarti dal mio cuore.E proprio lì tu m�hai ...
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