1. Le avventure di Boris - Capitolo 5


    Data: 05/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    Capitolo 5 Boris e Tim Vi ricordate del mio incontro con Tim per la prima volta nel ‘magazzino’ quando Filippo lo presentò per il nostro favoloso triangolo? Bene, da allora ci conoscemmo molto meglio! Tim era un ragazzo nuovo, era venuto l’anno precedente dall’estero, Singapore o Hong Kong credo. Non posso dimenticare il brivido che provai la prima volta che lo vidi ed ora era venuto (!) nella mia vita, offrendo un corpo favoloso che non sembrava mai soddisfatto. Bene, dopo quel primo incontro avevo deciso che dovevo scoparmelo e sapevo che lui lo voleva. Ci rincontrammo per caso un paio di giorni più tardi. Avevo appena fatto la doccia dopo il tennis, era primo pomeriggio e lo vidi che stava attraversando il cortile per andare a una partita mentre stavo quasi per andarmene. Ritornai dentro e mi sedetti di fronte all’orologio. Tim era di corsa e mentre correva per il cortile guardai ogni sua mossa. Il mio cazzo si agitò nel vedere lo stesso bel culo, stretto nei pantaloncini bianchi, che solo pochi giorni prima io avevo toccato ed esplorato con le mie mani mentre i nostri uccelli si muovevano uno nella bocca dell’altro. Sentii che se Tim avesse saputo che lo stavo guardando non avrebbe potuto fare uno show migliore. Desideravo fortemente fare l'amore con lui, sentire di nuovo la levigatezza della sua pelle dorata ed il calore di quel corpo vicino al mio. Il primo game finì presto finito, ma invece di cominciarne un altro, lasciò il campo. Lo aspettai fuori. Uscì presto, ...
    ... coi capelli bagnati dalla doccia ed un grande sorriso sul viso. Come volevo baciare quelle morbide labbra! “Quanto tempo hai?” Chiesi. “Per cosa?” Penso di essere arrossito un po’. “Puoi incontrarmi al vecchio blocco direi tra 10 minuti?” “Diciamo 15 minuti. Devo andare a firmare per qualcosa prima.” “Ok!” Dissi ammirando la sua rapidità di pensiero. Camminai fino alla fine del viale e mi sedetti su una panchina ad aspettare, studiando per una lezione successiva. Faceva un po’ freddo e non riuscivo a concentrarmi, ma presto vidi Tim avvicinarsi, la borsa gettata su di una spalla. Sembrava uscire dai vestiti. I pantaloni neri allacciavano le sue lunghe gambe, diritte, muscolose ed il blazer sembrava stringere le spalle quadrate e larghe. Sembrava sprizzare energia sessuale e dove la camicia pendeva fuori dai pantaloni potevo vedere un po’ della sua dorata abbronzatura sufficiente a farmelo diventare duro come ferro. Salimmo la scala di pietra della biblioteca per andare dove avevo la mia stanza segreta. Tim era davanti e guardavo con piacere il movimento del suo culo mentre saliva. La stanza principale era stata una volta una infermeria ma da quando la scuola era stata riorganizzata, veniva usata come deposito, ed io ne avevo una chiave! Aprii la porta, entrammo e la chiusi dietro di noi. La stanza era quasi completamente riempita da vecchie pareti divisorie ma dietro ad alcuni pannelli c’era un'altra porta ed io ne avevo l'unica chiave! Era la porta della mia stanza segreta. ...
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