Fine o Inizio 2
Data: 15/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Alone
Passarono circa due mesi, tutto andava bene. Una sera pensai di fare un’ altra improvvisata. Stessa scala, stessa stanza, solo l’ atmosfera mi sembrava diversa. Lei aveva un vestito lungo con spacco laterale, sempre i capelli raccolti, due diamanti come orecchini e collana di perle, miei regali. Anche lui era tutto in nero, sembravano pronti per una gara. Guardandoli un attimo mi accorsi che Asia non aveva la fede, e mentre mi stato domandando in perché, vidi la mano del maestro salire lentamente dallo spacco e, accarezzando le cosce, sparire in mezzo alla gambe di mia moglie. Non sapevo più cosa pensare, ma quello che mi mandava in confusione era che mia moglie non reagisse. Asia incominciò ad ansimare, allargò la gambe e si lasciò sfilare il perizoma. Ora lui era inginocchiato, con la testa sotto il vestito e la bocca che baciava e leccava quel candido frutto. Ero completamente bloccato. Dentro di me non avevo nessuno spirito di partecipazione ad un eventuale trio, men che meno mi importava vedere mia moglie trastullarsi ed io masturbarmi, avevo solo rabbia, tanta rabbia, quella che si coglie ancora mentre sto scrivendo. Il mio cuore non voleva che la mente mi facesse vedere tutto questo, mi urlava di scappare di andare a casa. Ora lui si era alzato e lei, in ginocchio, leccava e prendeva in bocca il suo membro, forse non c’era amore , ma solo sesso, ma questo a me non importava, mi bastava e avanzava quello che avevo di fronte. Da li, alla penetrazione fu un attimo, lui ...
... entro con forza, lei sussultò, e incominciarono una scopata, li per terra, come cani. Non volli vedere più nulla, mi spostai dalla finestra ed appoggiandomi al muro, veci scattare, per errore, l'interruttore della luce due volte di fila, per due volte i lampadari del salone d’ingresso si illuminarono, poi tutto si spense, e lì, si spense anche io mio cuore. Lentamente scesi le scale e tornai a casa. Ero seduto sulla stessa poltrona dell’altra volta quando lei tornò, ma io ero diverso. Si sedette sopra di me, cercò di baciarmi, ma mi spostai, mi abbracciò ma io non ricambiai, e di fronte al suo sguardo interrogativo, dissi che non stavo bene e me andai a dormine. Passarono due mesi, durante i quali mi disse che ci sarebbe stata una gara di tango e che le sarebbe piaciuto che fossi presente in quella occasione, visto che non avevo mai visto i suoi progressi. In tutto questo tempo non facemmo più l’amore, non me la sentivo, non la baciai più e non la accarezzai più. Le dicevo che ero stanco, che stavo male, addirittura che ero vecchio e forse ero diventato impotente, lei non mi parlava, ma si vedeva che soffriva. Volevo solamente perderla e cercavo di fare di tutto perché questa cosa capitasse. Alla sera della gara, era splendida, con lo stesso vestito lungo nero, io mi presentai con una mia partner, una ragazza di 25 anni, bionda, bellissima di nome Erika . Appena mi vide spalancò gli occhi, non se lo aspettava, poi la musica incominciò. Io non la guardai, con la mia giovane ...