1. Il vibratore remoto 2


    Data: 17/11/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: maxmacs

    ... prendere un piccolo ovetto vibrante vaginale comandabile con u telecomandino, un nostro giocattolino che usavamo a volte. "Giulia vieni in cucina ad aiutarmi?". Quando venne glielo diedi, "Non ora!". "E quando allora?!". Le lasciai ovetto e telecomando e tornai da Giacomo. Tornò con una torta che aveva preparato il pomeriggio, non notai cambiamenti in Giulia pensando che non avesse voluto giocare e continuammo a parlare. Quando la cena era finita e stavamo ormai in terrazza a fumare una canna Giulia riprese il discorso delle avventure sessuali di Giacomo, "Giaky, prima abbiamo interrotto il discorso sulla tua ospitalità, e invece vorrei chiederti se queste cose le vivi solo come un piacere o le vedi anche come un lavoro. Cioè, riesci a scoparti qualunque cosa vivente!?". Ridemmo, Giacomo rispose che era per lui eccitante prenderla anche come un lavoro e gli piaceva sentirsi un po' zoccola. Il discorso continuò e vedevo Giulia visibilmente eccitata, anche Giacomo la vide. Poi lei mi passò il telecomandino, dell'ovetto, era già acceso e ce l'aveva dentro. Stava godendo. Il mio pene, già duro, diventò durissimo. Giacomo raccontava e io regolavo questo ovetto, con Giulia sempre più in difficoltà nel nascondere il suo respiro e i crescenti spasmi. Stringeva la sua gonna, poi la mia mano, si mordeva le labbra. "Luca, cos'è quel telecomandino che smaneggi? Me lo fai vedere?". Glielo passai, con Giulia che stava cercando di ricomporsi. Lo prese, si girò verso Giulia e sorridendo lo ...
    ... azionò. Aveva capito. Lei un po' imbarazzata ma neanche tanto accese gli occhi, non sapeva bene che fare, forse alzarsi e fare finta di dover andare in cucina. Le presi la mano e le dissi di rimanere. Mi guardò con occhi languidi ed eccitati. Li chiuse mordendosi il labbro mentre Giacomo regolava le varie velocità, "I piccioncini vogliono giocare con me?". Dissi si, lei annuì appoggiandosi allo schienale della sdraio. Allora Giacomo si alzò e le si mise dietro, dal pantaloncino si vedeva il suo bel cazzone eretto. Lei appoggiò la testa all'indietro. Adesso non nascondeva nulla, si mise una mano sulla pancia e iniziò fare muguglii. Giacomo mi guardò e chiese, "Posso?". "Vai". Lui si chinò su di lei e le due bocche erano vicine, lei alzò il mento e tirò fuori la lingua. Si baciarono davanti a me, con le lingue che si rincorrevano e si intrecciavano. Lei lo prese per la testa e lo tirò verso di se continuando a baciarlo, mentre lui le accarezzava il collo, le spalle. Poi scese con le mani e lei si inarcò alzando il busto e il seno, che lui prese in mano. Le toccava i capezzoli e si baciavano. Mi guardò e la mano scese verso la pancia, le tirò su la maglietta e la infilò nei pantaloncini. "Aaaaahh", sospirò lei. "Eccolo" disse lui, prendendo l'ovetto. Poi mi guardò e me lo porse, "Senti quanto è bagnato". Lo presi in mano, lo leccai. Giacomo rinfilò la mano nei pantaloncini di mia moglie e iniziò a smucinare, con lei che godeva come una porca. Allora mi alzai, andai ai piedi di ...