1. Il caffè in spiaggia


    Data: 17/11/2019, Categorie: Etero Autore: PassioneMatura

    ... non lasciavano spazio alle interpretazioni, dissi lei, che comunque con quel caldo c'era anche di meglio del consueto bagno, le proposi un massaggio e lei accettò. Lei mi diceva era meravigliata dell'interesse di un giovanotto di 22 anni più piccolo di lei, ma allo stesso tempo, la fighetta era già un lago. Così andammo nel sul alloggio e chiamò la sua amica per dirle che era impegnata, era un modo diverso di dirle, fatti scopare dal tuo amico tutta la notte, ma non nel loro alloggio. Così presi l'olio ed iniziai a massaggiarla, lentamente , il mio cazzo stava esplodendo, lo slippino si era gonfiato a dismisura, però cercavo di resistere alla tentazione di strapparle tutto di dosso. Pian piano la massaggiavo sulla schiena, le mie mani scivolavono dolcemente su e giù, lei era sempre più rilassata e cominciava ad emettere qualche piccolissimo segno di piacere. Fu dura resistere per un po', poi quando era cotta passai le mie mano sul culo, sodo come il marmo, gliel'ho acchiappai con le mani ed incominciai a leccarle il collo. Non ero frettoloso, perché sapevo bene che la donna, soprattutto quella matura, per soddisfarla la dovevi cuocere per bene. Lei gradiva ed ansimava, con una mano le strizzo le tette e con l'altro vedo se è calda, era un lago , gli sussuro all'orecchio, sei una vacca in calore vero, gli dicevo, lo senti quanto è dventato il mio cazzo, ma per il momento non te lo ...
    ... do. La Girai e la leccati tutta, i capezzoli, il collo, la fica, e li ebbe il suo primo orgasmo, la troia era da tanto che non scopava, così dopo un attimo di respiro mi disse, voglio il tuo cazzo, dammelo, lo uscii dallo slip e lei lo afferrò come se fosse un calippo, mi disse, perbacco quanto è grosso, mio marito ce lo aveva la metà, inefetti , 25 cm , non sono pochi, miiniziò a spompinare come una selvaggia e non durai moltissimo, le schizzai in bocca e sulla faccia, ma era una colata infinita di sborra. Lei mi disse che ero un maiale, ed io gli dissi che le vacche vanno saziate con la panna, lei rise , andò in bagno e si ripulì. Io il tempo di riprendere le forze e lo avevo duro como l'acciaio, gli dissi ora viene il bello, le aprii le cosce e la penetrai con una facilità disarmante, era veramente bagnata quella vacca, più la scopavo, più lei mi diceva di fotterla, ed io andavo sempre più forte, tutto ad un tratto, la girai, senza dire nulla, con forza la misi a pecora, il cazzo era unto dei suoi umori, glielo ficcai in culo, lei urlò di piacere e non appena il suo culo si abiutò alle mie dimensioni, godeva come una cagna. Durai per circa un ora e mezza e dopodiché esplosi nuovamente. Dormii a casa sua e nelle mattinate scopammo, nel letto, nella jacuzzi del suo alloggio, abbiamo rotto anche qualche cosina per la foga, ma una scopata così, non l'ho mai più fatta in vita mia. 
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