1. Jotaro, il mio amore giapponese - Capitolo 3


    Data: 18/11/2019, Categorie: Anale Hardcore, Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... ad insegnarci ciò che abbiamo bisogno di sapere per trovare quelle risposte. Forse è perché ci aspettiamo che siano i nostri genitore ad indicarci il percorso giusto. Ma tocca a noi trovare quelle risposte da soli, da soli. Ma non è facile.” Disse.“Non so. Ci sono momenti che mi sento completamente inutile. Voglio dire, sono sordo in un orecchio, ho poco udito nell'altro, sono gay ed abbandonato dalla mia madre naturale. Mi chiedo perché esisto!” Esclamai.Jotaro mise le mani sulle mie spalle mentre io abbassavo la testa rapidamente perché non mi vedesse piangere. Lui me la alzò perché lo guardassi negli occhi.“Davide, io sento che siamo estranei. Io sono incazzato con mio padre per avermi portato qui. Avrei voglia di fuggire, ma non risolverebbe niente. Io non appartengo a questo posto. Sento continuamente occhi nella mia schiena e ho la sensazione di non essere il benvenuto. Davide, tu sei stato il mio primo vero amico. Tu mi hai fatto sentire benvenuto qui ed io ti ringrazio per questo. Forse è stato il karma a farci incontrare, per poter fare in modo che ci aiutassimo l'un l'altro a superare i nostri problemi ed il dolore che sentiamo. Ecco perché siamo amici ed innamorati” Affermò Jotaro.Vidi lacrime nei suoi occhi. Mi colpì poi il fatto di non aver mai considerato veramente come si sentiva ad abitare lì. Ci alzammo e ci abbracciammo strettamente. Quella era un'altra svolta per noi. Io finalmente avevo espresso quello che mi tormentava da quando avevo scoperto di ...
    ... essere gay e diverso dagli altri ragazzi. Jotaro finalmente aveva espresso suo dolore ed ora la nostra relazione era cambiata, era diventata più forte. Mi sentii veramente bene in quel momento, avevo capito che sarebbe andato tutto meglio.E fu così. Cominciammo a parlare di più di quello che ci accadeva. Io rivelai le paure profonde per essere gay, di rivelarlo ai miei genitori e finire in qualche clinica. Jotaro disse di come si sentiva estraneo nella scuola dove andavamo. Ci incoraggiammo l'un l'altro per quanto potevamo.“I tuoi genitori lo farebbero veramente?” Chiese Jotaro una settimana più tardi.“So che potrebbero farlo e questo mi spaventa veramente.”“Io ti libererei rapidamente.” Dichiarò Jotaro.“Lo so che lo vorresti fare, Jotaro. L’ho sognato molte volte.”“Figo, dovrebbero arrendersi e consegnarti a me. Io prenderei casa in Giappone e ti aiuterei a riprenderti.”“Io ti salverei dai bulli della scuola. Li prenderei a calci nel culo. Loro si scuserebbero e scapperebbero.” Dissi io ghignando.“Questo mi fa sentire bene, sentirti dire questo. Sapere che tu rischieresti di tutto per aiutarmi. Tu sei così buono con me.”“Ma questa è solo fantasia, la realtà è così diversa. Non è una cosa bastarda?” Chiese Jotaro.“Lo è, Jotaro, lo è.”“Ma noi siamo qui, ora. Nessuno ci dividerà. Credici e succederà!” Dichiarò lui.“Io ci credo!” dissi io: “Io continuerò a crederci.”“Bene. Anch’io lo voglio. Non potremo mai essere fermati, nessun dubbio!”Mi appoggiai a lui e guardammo il sole ...