1. Il mio primo pompino - parte seconda-


    Data: 18/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: muscoloduro

    Sentivo il mio cuore pulsare, premere lungo le pareti del petto - pareva che volesse uscire-. Un sentimento di malessere generale, accentuato nella bocca dello stomaco, percepiva il mio essere quando la mia mente si volgeva a quel corpo statuario, a quel sorriso, a quelle labbra carnose a quei denti bianchissimi e regolari. Avevo gli occhi chiusi e in quello stato di ricordi riuscivo persino a percepire il suo odore.
    
    " pensalo intensamente" mi disse l' indovino mentre mescolava le carte.
    
    Erano tre settimane che non vedevo Matteo, il nostro ultimo incontro si era concluso con quel fulmineo pompino che gli avevo fatto sul divano di casa sua. Avevo lasciato il suo appartamento, in realtà mi aveva cacciato come se fossi una cagna in calore, e mentre mi dirigevo verso casa, piano piano mi accorgevo di non riuscire a stare senza di lui. Mi era innamorato di Matteo. Questa lenta consapevolezza era accompagnata dallo strano , e per me nuovo, sapore dolciastro che mi era rimasto in bocca e da un forte e intenso odore di maschio che solleticava il mio sesso; il mio membro si manteneva in erezione, nonostante mi fossi ben bene masturbato, mentre spampinavo Matteo, ed avevo asperso abbondantemente.
    
    I giorni successivi li trascorsi: al parco, sperando di vedere Matteo fare jogging; attaccato al cellulare, in attesa che rispondesse anche solo ad uno dei numerosi sms che gli avevo mandavo; sul divano, a masturbarmi mentre sognavo di accarezzare il suo bellissimo corpo.
    
    Non ...
    ... ricevere sue notizie, non vederlo,non toccarlo, non baciarlo mi aveva mandato in uno stato confusionale, deliravo. La sofferenza provata per la fine del rapporto con Silvia non era paragonabile al dolore che provavo per l'assenza di Matteo dalla mia vita. Ero distrutto.
    
    Mi ero confidato con mia sorella, a lei avevo dichiarato la mia bissessualita e l'irresistibile desiderio di farmi fottere da Matteo. Marzia, cosi si chiama mia sorella, impallinata per l'esoterismo, mi aveva indirizzato da Omar, un suo caro amico mago, ritenendo che solo lui poteva aiutarmi a risolvere il mio problema amoroso.
    
    Avevo sempre pensato che la magia, le pozioni, i fattucchiere e quant'altro fossero tutte cazzate. Invenzioni per spillare soldi a poveri imbecilli. Ma ero talmente disperato, avevo toccando così tanto il fondo del barile, che accettai il consiglio di Marzia e presi appuntamento con questo misterioso e magico personaggio.
    
    Omar, quel pomeriggio, mi aveva accolto nel suo studio.
    
    Era un uomo alto, magro, emaciato, sulla quarantina. Faticavo a reggere il suo sguardo; sentivo i suoi occhi, color ghiaccio, contornati da nere occhiaie, che parevano solchi, entrare dentro le profondità del mio essere e leggere quel desiderio peccaminoso che nutrivo per Matteo.
    
    "Gli Spiriti ti sono avversi caro amico, un Rito magico qui occorre se quel uomo a te vuoi attirare. Ma bada bene, il Diavolo non elargisce i suoi servizi senza il dazio pagare"
    
    Omar mi assicurò che la pozione magica, che ...
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