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La turista in città.
Data: 19/11/2019, Categorie: Etero Autore: grandemago_05
I personaggi del racconto siamo: io (la guida della gita culturale) te e tuo marito (i turisti). Il giorno prima dell’incontro ti chiamo, per accordarci sul posto di ritrovo e particolari di riconoscimento, sento quella tua voce calda e desiderosa che mi fa già avere il cazzo in tiro. Decidiamo di trovarci nel parcheggio sotterraneo di una grande città d’arte, io un cappello bianco in testa ed una maglietta rossa tu un grosso cappello di paglia-gonnellina un po’ trasparente bianca ed una cavigliera con un ciondolino a forma di mano che fa le corna, tuo marito una macchina fotografica al collo. Ci troviamo all’ingresso del parcheggio, il cuore batte forte e la mente vola sul proseguo dell’incontro… vi intravedo salire le scale del parcheggio, te oltre la gonnellina corta hai anche una camicetta bianca tutta aperta sul seno che lascia ben poco all’immaginazione…. Mi raggiungete, ci presentiamo … per un attimo guardo i tuoi occhi e poi passo in rassegna alle tue parti più basse… che fica!!!! Giro lo sguardo e saluto anche tuo marito e penso “guarda questo cornuto, invece di portarla a giro la doveva tenere in una stanza d’ albergo per trombarsela non stop tutto il giorno”. Dopo i primi convenevoli decidiamo d’andare a visitare la città, indico la strada e ci incamminiamo verso una piazza. Ad un certo punto la folla sul marciapiede non ci consente di procedere tutti a fianco, per gentilezza allora ti lascio ...
... passare avanti (sembra gentilezza ma in realtà era solo per ammirare il tuo culo). Sei davanti a me ed osservandoti controluce sembra mi sembra che non porti le mutandine…. Non riesco a staccare più gli occhi da tale curiosità. Tuo marito, strada facendo scatta qualche foto e non si accorge del mio chiodo fisso… il tuo culo e quelle gambe fantastiche. Passeggiamo per circa un oretta e visitiamo molti posti, ad un certo punto accaldati ci fermiamo su un muricciolo vicino ad un bar. Tuo marito si offre gentilmente di prenderci qualcosa da bere e mi lascia in custodia la sua macchina fotografica, io approfitto della sua assenza per scattarti qualche foto. Tu non disdegni, anzi mi chiedi di fotografarti perché ti piace molto la pianta alle tue spalle… una, due, tre foto… mi guardi e mi sorridi mettendoti in posizioni un po’ più compromettenti e sbottonando un ulteriore bottone della camicetta… ad un certo punto sposti le gambe sopra il muretto non curante della gonnella corta. Mentre faccio la foto vedo che la mia curiosità era ben fondata; non porti le mutande… mille pensieri nella mia testa mentre te pensi che stia ancora scattando delle foto. Ti sorrido e invece di fotografare te e lo sfondo con lo zoom della macchinetta fotografica inizio a fotografarti la fica e le pocce… Due – tre foto ed ecco tuo marito con in mano le bibite. Sorseggiamo le bibite, tuo marito mi chiede di restituirgli la macchina ...