Dolce cuginetta
Data: 05/11/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: intesacomplice
... professionale e seria, mentre Giulia seguiva attentamente le mosse. Con la sinistra mi tenevo la maglietta molto al di sopra della pancia, così che si potesse vedere bene il cazzo che mi spuntava tra le gambe; intanto con la mano destra cominciai a farmi scivolare quel coso in mano, andando su e giù.
Giulia guardava la scena senza riuscire a formarsi un’idea precisa dell’insieme, ma era stata presa così alla sprovvista e io facevo le cose con tanta spontaneità, che non fu in grado di porre un freno a quella tresca. Inoltre era curiosa e aveva sete di conoscere certi segreti che, ormai non poteva più permettersi di trascurare, era una ragazza già sviluppata e piacente e a breve, probabilmente, avrebbe avuto un ragazzo.
Mi ricordo benissimo la sua immagine: era seduta nella vasca tiepida e teneva una mano proprio tra le gambe, sulla figa immersa nell’acqua; spontaneamente se la carezzava, si era ovviamente eccitata.
L’altra mano di Giulia era corsa sui suoi seni, sodi e impettiti, fin dal primo momento, e di li non si spostava.
Intanto io continuavo a masturbarmi, sempre più rapidamente e sempre più insicuro sulle gambe, che tenevo ritte e strette, per spingere il mio cazzo quando più in fuori era possibile. Ormai il maschio nei miei ormoni veniva fuori completamente e chiesi spudorato:
“Togliti la mano e fammi vedere le tette!”
Lei cercò di resistere, ma io insistetti e minacciai di andare via senza che se ne facesse più niente. Ero eccitato e infoiato, ...
... Giulia alla fine mi accontentò. Mi misi a spiare quel seno, finalmente libero davanti ai miei occhi, ed ero sempre più eccitato. Tante altre volte, in passato avevo rubato quelle immagini, con uno sguardo che mi sarebbe stato vietato, ma adesso i seni prorompenti di mia cugina erano tutti per me, a pochi centimetri di distanza. Era la prima volta che avevo dei seni a disposizione e, troppo arrapato per fermarmi, li toccai con le dita, carezzandoli con desiderio morboso. Toccare quei capezzoli caldi e puntuti mi sembrava un sogno: il cazzo mi si tese come mai era avvenuto prima, nonostante mi facessi le seghe già da alcuni anni. Misi la mano tra i due seni, non sapevo cos’altro fare se non eccitarmi ogni momento di più.
Giulia vide che ormai la cappella sgusciava continuamente dalla pelle del prepuzio, tesa come un nastro di seta e veniva fuori come una grossa fava.
Iniziai a sbuffare, la mia mano si muoveva convulsa sulle tette di mia cugina e intanto mi masturbavo come un forsennato il cazzo, che ormai sembrava un vero bastone.
Mia cugina guardava e suo malgrado agitava anche la sua di mano, sotto l’ acqua, si continuava a carezzare la fighetta senza riuscire a farne a meno.
“Vieni più vicina” le dissi con tono imperioso che non ammetteva repliche. Mia cugina, non seppe resistere all’ordine perentorio che, si rese conto, era dettato da un bisogno reale e si avvicinò col viso al cazzo agitato.
“Guardami … guardami adesso… io, io…. io adesso sborroooooooooooooo!!!” ...