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    Data: 21/11/2019, Categorie: Comici Autore: Leliste, Fonte: EroticiRacconti

    Perdonatemi, ma è accussì come ve la sto contando. Non è colpa mia! La mia famiglia m'ha sì cresciuto con amore e sacrifici, ma m'ha pure rovinato! Io non lo sapevo.... io non lo sapevo! Tutti a dirmi sempre “Nenè, viri ca tu si un porcu!” ma io che ne sapevo? Che ne sapevo che crescendo avrei pinzàto soltanto ad una cosa: La fica! Sissignori, la fica. Chidda che si attrova 'nmezzu a lì cosci ddi fimmine. Ma se vi dico che in famiglia mia non si parlava d'altro, fin da quando iu era nutricu (bambino), voi ci credete? O pensate che io tutte queste cose me le inventai? Partiamoci dal principio. Accuminciamu da quando mio padre mi doveva spiegare come si grattugia il cacio. Mi dicìa sempre: “La fimmina di sutta va cantannu e l'omu, che c'è di 'n capu, va spirennu” [La donna di sotto va cantando e l'uomo che è di sopra va sparendo] Capite bene che per rendermi conto io che la fìmmina era il cacio e l'omu la grattugia ci vulieva un certo tipo di ardimentoso pinsèro! A senso suo, lui mi voleva insegnare i ruoli nella società. E invece, io crescevo con questi pensieri sconci rìntra la testa. Oppure mia madre! Mia madre che ogni tanto si lamentava del suo mestiere di sarta e spesso si sfogava con le commàri o con le mie zie. Io, che passavo da dietro la porta, ogni tanto sentivo frasi del genere: “T'ummagini, donna Rosetta? Na cosuzza comu chista longa un parmu, fa spinciri a li fimmini la gamma!” [Lo immagineresti, tu, Donna Rosetta? Una piccola cosa come questa, lunga un palmo, ...
    ... riesce a far alzare le gambe alle donne.] E io che ne sapevo, ai tempi? Che ne sapevo! Che ne sapevo che si trattava del Fuso per filare. Per farlo funzionare, la gamba va alzata altrimenti il fuso non gira. Crescere col pinsèro che la propria madre alza le gambe per delle “cose lunghe un palmo” non è stato proficuo in modo alcuno. Ma crescendo, mi dicevano, capirai tutte queste cose. Capirai che la vita non è soltanto ficcàri. Nella vita ci sono anche responsabbilità. Impegni. Travagghiu! Tasse. Gestire una casa! Me mugghieri ogni vvota mi deve cazziari perché, quando mi tiro la porta [cioè quando la chiudo], io scordo sempre di mettere le mandate! Una volta lei vinne nni mia e mi fici “Nenè! ti scurdasti n'atra vota la porta aperta? Poi nn'arrubbano tutti cosi e semu rovinati!” [Nenè! Ti sei scordato un'altra volta la porta aperta? Poi ci derubano di tutto e siamo rovinati!] Raggiuni avìa, me mugghieri. Ma che ci posso fare se me lo scordo? E allora, ogni vota, cercava di ricordarmelo lei con una filastrocca: “Nené, nsignatillu: Ficca Ficcagna, Rota rotagna, fa chidda cosa e poi si riposa.” [Nenè, tienilo a mente: Ficca ficcagna, ruota rotagna, fa quella cosa e poi si riposa.] Idda mi vulìa aiutari a ricordare di usare la chiave quando esco di casa. La chiave si “ficca” rintra la serratura, si gira due volte fino a che non si sente il “clac” e poi si conserva. E niente. Io, se ripenso al ficcàri, al rotàri, mettiamoci pure ù bellu riposo dopo che hai ficcato... e insomma, sono ...
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