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Un amico per tre amici
Data: 22/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: culo30
Quando andavo ancora a suola, conobbi Roberto che di anni ne aveva 21. E malgrado la differenza d’età in poco tempo diventammo amici intimi, vedendoci frequentemente. Qualche volta Roberto mi faceva, scherzando, delle avanche un po spinte che io, scherzando, accettavo. Una sega, un pompino non gli lo negavo mai. Una sera mi portò in una birreria, dove aveva appuntamento con degli amici ai quali mi presentò. Erano ragazzi simpatici, come lui. Uno si chiamava Gaetano, 20 anni, l’altro Ottavio, 22 anni. In loro compagnia quella sera esagerammo un poco con la birra, specialmente io che non ero tanto avvezzò a bere. Tra tutti ero quello più brillo e su di giri e feci amicizia facilmente con gli amici del mio amico. Quando uscimmo dalla birreria Ottavio ci invitò tutti a casa sua per un ultimo bicchiere. Lui viveva solo in casa. Ci accomodammo in salotto e tra un sorso di birra e l’altro loro mi fecero capire che piacevo, anzi che piaceva il mio culo. A tutti e tre. Io presi la cosa come uno scherzo e chiesi se volevano vederlo. - Si, dai – disse – ci divertiamo un po. - Vi faccio uno strip-tease? – chiesi loro ridendo. - Ci piacerebbe – dissero quasi in coro – uno strip integrale! Mi alzai in piedi e lentamente tolsi le scarpe. Sempre con molta lentezza slacciai i bottoni della camicia e poi la tolsi restando a petto nudo di fronte a loro. - Come vado? – chiesi. - Benissimo, continua – Ottavio si massaggiava la patta gonfia dei pantaloni. Roberto mi faceva gli occhi dolci e ...
... Gaetano si passava la lingua sulle labbra. Tanta attenzione da parte loro mi faceva sentire importante. Mi girai di spalle e roteando il culo mi abbassai a 90° dando lentamente giù i pantaloni fino alle caviglie. Sotto indossavo un piccolo tanga che rendeva il mio culetto ancora più bello di quanto fosse. - È più bello di quanto credessi – esclamò Gaetano. - Avevi questo gioillino per amico? – chiese Ottavio a Roberto. – spero non sarai geloso. - Ma figurati, tra di noi quello che è mio è anche vostro! – rispose Roberto. - Bravo – disse Gaetano – ci ha fatto arrapare. Questo discorso mi eccitava. Feci in modo di liberarmi dei pantaloni dalle caviglie e li allontanai sul pavimento, restando nudo davanti a loro muovendo languidamente l’oggetto del loro desiderio: il mio Culetto!! In men che non si dica si tolsero pantaloni e mutande ed io mi avvicinai strusciando il culetto sul cazzo di ciascuno di loro, eccitandomi a vedere come diventavano sempre più grossi e duri. Con Roberto non ero mai andato oltre qualche fugace sega e il fatto di essere così vicino dall’essere inculato da lui e dai suoi amici mi faceva fremere dall’emozione. Ottavio, mi venne dietro e tenendomi saldamente per i fianchi mi fece sentire la durezza del suo cazzo in mezzo alle natiche. Mi abbassai a pecorina e non feci nessun tipo di resistenza. - Ti piacerà, vedrai – disse mentre mi allargava le chiappe. Abbassato dietro di me sentivo la sua lingua leccarmi e le sue dita entrarmi in culo a massaggiarmi ...