1. Ritorno in Trinacria


    Data: 23/11/2019, Categorie: Etero Incesti Sensazioni Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu

    Il trillo della suoneria del cellulare mi distoglie dallo scorrere annoiato dei miei pensieri: “Ciao, scendo tra una settimana e rimarrò fino a fine mese!” Mia sorella verrà a passare una decina di giorni qui in Sicilia; sorrido mentre rileggo il messaggio, e mi sento in qualche modo rincuorato sapendo che finalmente ha trovato una sistemazione soddisfacente, anche se a centinaia di chilometri di distanza. A Milano, per essere precisi. Sento tantissimo la sua mancanza, ma non avrebbe avuto nessun senso che lei rimanesse in una città poverissima di opportunità, che nel migliore dei casi le avrebbe offerto la possibilità di arrancare, un mese dopo l’altro, per sbarcare il lunario. Non è una novità per nessuno che tanti ragazzi si vedano costretti a cambiare città per poter vivere dignitosamente, e non era una novità per mia sorella, che nel corso degli anni si era già trasferita altre volte, sempre fuori. Mentre mi addentravo in queste considerazioni, mi venne in mente che mi aveva scritto qualche giorno addietro, comunicandomi che avrebbe preso le ferie a partire da un giorno diverso. “Naty”, le scrivo, “ma non dovresti essere già in ferie?” “Sì che lo sono, scemo! Hai dimenticato che ho programmato una settimana di vacanza con le mie vecchie compagne del liceo?” Me ne ero del tutto dimenticato, ma scorrendo tra i vecchi messaggi trovai quello dove Natalia mi spiegava tutto per filo e per segno. “Giusto, giusto! Quindi Grecia, è deciso?” “Sì, sì! Spero ci siano i musei ...
    ... aperti, ma soprattutto che quelle amebe delle mie amiche non si rivelino delle palle al piede, come al solito!” Sorrisi nel constatare che l’indole abrasiva di mia sorella non si era minimamente scalfita da quando aveva lasciato la Sicilia, anzi tutto il contrario. “Musei e cultura al mattino, bisboccia e ubriacature moleste la sera: mi sembra un ottimo programma!” le scrissi, rassicurandola poi che sarebbe andato tutto alla grande e si sarebbe divertita un mondo. “Ci risentiamo per farti sapere quando venirmi a prendere in aeroporto! A presto, fratellino!” “D’accordo, ci risentiamo. Divertiti, e poi fiondati qua, che non vedo l’ora di vederti!” La settimana trascorse senza particolari scossoni, e finalmente mi ritrovai in aeroporto ad aspettare Natalia. La vidi uscire, un piccolo trolley al seguito, insieme ad un paio delle sue amiche: indossava un cappello di paglia a tesa larga e gli immancabili occhiali da sole, un top scuro, una gonna pantalone che arrivava a metà coscia, e un paio di sandali. “Finalmente, eccoti qua! Com’è andata, vi siete divertite?” chiesi, metà a lei e metà alle sua amiche, che si erano fermate a salutarla, prima di lasciarla con me. Natalia mi fulminò con lo sguardo, mentre le sue amiche borbottarono qualcosa di incomprensibile: non doveva essere stata la vacanza del secolo. Usciti dall’aeroporto ci incamminammo verso l’auto, posteggiata poco distante, e in quel breve lasso di tempo ebbi conferma della mia supposizione: “È stata una delle peggiori vacanze ...
«123»