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La luce dei miei occhi
Data: 26/11/2019, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose
... lasciarle fare le sue scelte, per imparare ad essere indipendente. — Ma se la accettassi, dovrei trasferirmi qui a Firenze. Dovrei andarmene da casa. E tu rimarresti solo. — Oh, Marina, sei una donna adulta, ora. Devi imparare a fare le tue scelte per conto tuo. E anche se tu decidessi di trasferirti qui, per me non c'è problema alcuno. Non preoccuparti per me. Ma lei sembra svuotata. Senza forze. Ci fermiamo in un bar per pranzare. Ma Marina è stranamente silenziosa e mangia poco. — Riportami in albergo, zio — dice all'improvviso. — Non ho più voglia di visitare musei. — D'accordo, tesoro. Faccio venire un taxi. Mezz'ora dopo siamo in camera. Accendo di nuovo il caminetto. La pioggia non accenna a smettere e fa freddo. Marina si sdraia sul letto, completamente vestita. Si copre con la trapunta ma continua a girarsi e rigirarsi sul letto. — Non so cosa fare, Marco. Davvero non lo so proprio. Mi alzo dal divanetto e mi avvicino a lei. — Marina… non è una cosa che devi decidere adesso. Devi ancora finire la scuola. E poi hai sentito cosa ha detto il curatore. Per lui va bene anche l'anno prossimo. — Sì, lo so. Ma… io non voglio lasciarti. Voglio stare con te. È questo che mi blocca. Non voglio separarmi da te, Marco. Me ne sono resa conto solo ora. Io voglio stare con te per sempre. — Oh, tesoro. Io ci sarò sempre per te. Nessuno potrà impedirlo. Potrai sempre contare su di me. — Ma non è a questo che mi riferisco, Marco. — Si inginocchia sul letto. — Io non voglio lasciarti. ...
... Io voglio stare con te — mi dice allungandomi una mano sul petto. Vengo preso da un improvviso capogiro, che quasi mi fa crollare. — Tu… vuoi… stare… con… me…? — riesco a sussurrare. Marina annuisce. — Ti visto… l'altro ieri, ho visto la tua erezione, quando ero qui fuori ad asciugarmi i capelli. Non puoi credere che io sia così ingenua… Perché pensi che per due mattine ci siamo svegliati abbracciati? Perché credi che mi stavo toccando ieri mattina? Anche tu sei attratto da me. Io ti eccito. — Ma tu… Marina, tu sei mia nipote… non possiamo… Marina si avvicina di più a me, quasi incollandomisi addosso. — Non mi importa. Io voglio stare con te. Afferro la sua mano ancora poggiata al centro del mio petto. — Non hai idea di cosa stai dicendo, Marina — dico scuotendo la testa. — Non potrà mai esserci un futuro per noi. — Non mi importa delle regole. Io voglio stare con te, Marco. E poi l'inaudito accade. Marina mi bacia. All'inizio sono solo dei leggeri toccamenti di labbra, ma che non fanno altro che spingerci l'uno contro l'altra. Le mie mani le circondano la vita, stringendola a me. Una mano poi sale verso l'alto, infilandosi sotto i suoi capelli setosi, spingendo la nuca alla mia bocca. Le bacio lentamente le labbra, mordicchiando a volte quello sopra, a volte quello sotto, poi la mia lingua riesce finalmente a infilarsi nella sua bocca, alla ricerca della sua. Sposto la mano che ho infilata tra i suoi capelli, ne afferro un bel po' e le tiro indietro la testa, esponendo il suo ...