1. Il traghetto (Il ranch- Xparte)


    Data: 28/11/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Fil73

    Tra un negozio e l’altro si concedono un cono gelato. Ginevra non perde occasione di provocare Mirko. Tiene il cono con entrambe le mani, con lo sguardo sfrontato lo sfida mentre fa scorrere la lingua. Due tre colpi alla base, per raccogliere le gocce che scendono, per poi ripercorrere la fredda crema fino in cima. “Buono questo gelato…” Se non bastassero i gesti e lo sguardo, Ginevra continua a istigare Mirko con le parole sotto lo sguardo allibito di Camilla che non l’ha mai vista così spudorata in pubblico. “Mirko, guarda come l’hai traviata!” Le loro risate attirano la sua attenzione mentre una goccia di crema le cade sul vestito. Lei la raccoglie con l’indice per poi portarla alla bocca, con la stessa naturalezza con cui poteva bere un bicchiere d’acqua. Il pomeriggio finisce sulla passeggiata lungo mare. Le palme danno un tocco di esotico a quel posto ben curato. Le classiche fontane d’acqua a scomparsa regalo intrattenimento e divertimento per i bambini, vasi di fiori tra un alberò e l’altro donano tinte di colore a quella pavimentazione color mogano. Cercano di non far sentire l’amica come terzo incomodo. La voglia di baciarsi e strapparsi i vestiti di dosso è tanta, se la trasmettono attraverso gli occhiali, trovano la forza di resistere all’attrazione scherzando con Camilla. Le propongono eventuali passanti come pretendenti, mentre nella sua testa passa ancora il rapporto consumato la sera prima in discoteca. In lei si fa strada uno strano senso di angoscia. Negli ...
    ... ultimi mesi Ginevra era stata solo sua, pur conoscendo la natura etero dell’amica, un pò è gelosa, vorrebbe ancora quel corpo tra sue braccia. Le piacerebbe ancora dissetarsi e sfamarsi di lei. Le era costato molto mentire prima, dicendole che era felice per lei. Era felice vederla con un uomo, ma l’idea che finisse tra loro, non era facile da sopportare. L’aveva condotta lei all’amore saffico, l’aveva cresciuta lei in quei sentimenti. L’aveva portata a scoprire il suo corpo in maniera diversa, e lei come ringraziamento non si era concessa a nessun’altra donna. Lei era gelosa della sua creatura. Avrebbe voluto almeno un’altra notte con lei, non con loro, con lei e basta. Ginevra ormai la conosce, sa leggere nella sua testa, e nelle rughe che si formano agli angoli degli occhi. Lascia isolato Mirko per avvicinarla: “Tutto bene amichetta mia?” “Mi mancherai Gin” le poche parole che riesce a dire. A stento trattiene le lacrime, ma gli occhi lucidi la tradiscono. Ginevra l’abbraccia, comprende il suo stato d’animo e a cosa si riferisce quel mi mancherai, e da un nuovo significato a quel senso di paura si era impossessato di lei. Vuole essere solo di Mirko e vuole che lui sia solo suo, ma il corpo della sua amica era come una calamita per lei. Nella notte passata, quando si trovarono sole in camera, avevano smosso le lenzuola di un letto mai utilizzato, solo per non dar da pensare agli inservienti. Si erano coccolate, amate, e confidate, sia sul letto che nella doccia, poi Mirko ...
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