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Monsignore o topgun? (parte prima)
Data: 30/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: MaskioFrosinone80
Anno 1999. Avevo 22 anni, ero uno studente universitario a Roma, e cominciavo a fare le prime esperienze di vita gay, molte solo virtuali in realtà, ma le emozioni che offriva la Capitale erano già tante... In una delle prima rudimentali chat dell'epoca, non ricordo se MIRC o qualcosa di simile, conobbi un ragazzo un pò più grande di me, sui 32-35 anni, americano di origini libanesi, che studiava in un seminario romano. All'epoca era raro avere cam o scambiare molte foto, andava per la maggiore Messenger e ci sentivamo li perchè in quel periodo, non ricordo il motivo, ero al mio paese, fuori provincia, e non dormivo spesso nell' alloggio per studenti a Roma. Giunse il momento di darsi un appuntamento e così ci vedemmo in Largo di Torre Argentina, dove arrivai con un mezzo pubblico. Scesi dal bus e mi guardai attorno, vidi arrivare un giovane uomo di bellissimo aspetto, giacca di pelle nera, occhiali neri da sole stile TopGun, jeans aderente ma classico, carnagione olivastra, molto maschile che sorrideva come un attore americano in qualche commedia romantica... Capii che era lui, "Tony" diceva di chiamarsi, e infatti mi fermò, mi chiese conferma se fossi io colui che doveva incontrare e mi abbracciò vigorosamente. Facemmo una passeggiata lunghissima, mi sembrava un sogno camminare per le vie del centro della Capitale con un leggero sole, in compagnia di un uomo bellissimo, maschile, affettuoso e straniero, particolare che mi eccitava molto. Lui era molto protettivo con ...
... me, il ruolo era abbastanza definito dall'età. Lui era più grande e io il piccolo della coppia. E così ci comportammo. Arrivata sera mi portò in un ristorantino li in zona, vicino Piazza Farnese, e mangiammo emozionati entrambi, continuando a sorridere e a fissarci negli occhi immaginando il dopo incontro... A fine cena mi invitò a dormire da lui, e mi portò nel dormitorio del suo seminario, il che mi mise un pò a disagio... Il portiere di notte , però, non ci filò proprio; passammo, dicemmo un veloce "buona sera", e salimmo al secondo piano, in un antico palazzo romano davvero imponente. Facemmo silenzio, lui era un pò guardingo, ma una volta entrati nella sua stanza, si sciolse e cominciò a baciarmi. Io mi guardai intorno, e notai, mentre Tony era in bagno, un "collarino" bianco poggiato sul comodino. Quando uscì gli posi il quesito e lui dovette confessare: non era uno studente ma un prete vero e proprio, che però aveva tutta una serie di motivazioni razionali e riferimenti storici sul celibato come scelta temporale dei Papi Imperatori per questione dinastiche, sull'omosessualità etc, che mi convinse che era la cosa più naturale del mondo anche che io e lui fossimo li in quel momento. E ormai la tensione emotiva ed erotica erano così alte che non sarebbe stato possibile arginarle. Però decidemmo di resistere, per dimostrarci a vicenda che le cose le stavamo facendo sul serio; ci mettemmo a letto, in slip io, in boxer aderenti lui, nella sua brandina singola, e cercammo ...