1. Piccante come il gulasch (parte 4)


    Data: 30/11/2019, Categorie: Etero Autore: PifferaioMagico, Fonte: EroticiRacconti

    Il mattino dopo mi risveglio pensando all’ovetto. La rossa Margit, la giovane ungherese che ospitiamo come ragazza alla pari, mi aveva promesso una sorpresa: Arcelia, l’esplosiva mora spagnola amica sua, avrebbe portato un oggetto del piacere da provare tutti e tre insieme. Margit però non sa ancora che la vera sorpresa la farò io a entrambe. Verso le 9 - dopo che moglie e parenti si sono trasferiti tutti a casa di mia sorella per preparare la cena di Capodanno - mentre sorseggio un caffè in cucina, la sorpresa suona alla porta. Ma io non sono sorpreso. So di chi si tratta. Vado ad aprire e faccio entrare Matteo, il mio amico regista con cui lavoro da una vita. Maglioncino girocollo alla Baricco, Matteo è un vero direttore di scena, un artista costretto a fare il videomaker per sbarcare il lunario. Però si diverte così: ha il fascino dell’uomo di mezz’età, brizzolato, gli occhi azzurri intensi, il modo di fare femminile al punto giusto. Non essendo gay, ogni sera si fionda qualche puledra di razza nel suo letto. Insieme a lui c’è una bellissima ragazza. – Oh Matte’ bello, sei puntuale oggi! – Te possino, Piffera’… Essendo un amico di vecchia data, è tra i pochi a chiamarmi così. – Lei è una tua amica? Molto piacere. – È Chloé, la mia cameramen. Occhio a chiamarla con l’accento sulla “é” sennò me se stranisce… Chloé con l’accento sulla “e” è una biondina sui trent’anni, tutto pepe modello Michelle Hunziker. Con più tette, ma con un culo che ricorda la mitica pubblicità dei ...
    ... tempi andati. – Piascere – mi dice dandomi tre baci sulla guancia. Dall’accento mi pare francese. – Chloé è svizzera di Ginevra – dice Matteo, come se mi avesse letto nel pensiero – e sarà utile per quello che dobbiamo girare oggi. Sentendo la parola “girare”, mi ricordo il motivo per cui il mio amico regista è qui a casa mia. Guardando la svizzerotta sorridere, sento piacevoli vibrazioni all’interno dei miei boxer. – Che… Non ci offri neppure un caffè? – ironizza Matteo, prendendo la mia tazzina dal tavolino del salotto e bevendone il contenuto. – Sei sempre il solito, mannaggia. Ora arriva il caffè. Spero che mi parlerai di cose arrapanti, brutto stronzo… – Tienti forte Piffera’, perché stavolta famo il botto! In cucina trovo Margit che si è appena svegliata. Canottiera grigio chiaro da palestra, mutandine nere, infradito. Mi saluta con un bacio sulla bocca. È senza reggiseno, la giornata inizia in salita. – Chi è quella gente di là? – Quella persona che ti dicevo. Spero porti buone notizie. – Vado a fare la doccia. Potrebbe suonare Arcelia… te la ricordi, vero? – Sì me la ricordo bene. Me la ricordo quando ti leccava la figa e ti faceva mugolare. – Oh come siamo maialini di prima mattina. Fammi sentire questo tronchetto se è già duro a quest’ora… Margit infila una mano gelida dentro i miei boxer. Sobbalzo istintivamente, ma poi mi lascio accarezzare morbidamente il cazzo. Le sue unghie affondano un po’ alla base dell’asta, ma è solo un gioco, una provocazione. – Vai a farti ...
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