1. Un tassista intraprendente


    Data: 01/12/2019, Categorie: Trans Autore: gayandreacaserta, Fonte: Annunci69

    Era primo pomeriggio di un Venerdì di una settimana invernale. Avevo avuto una settimana pesante sul lavoro e sinceramente non avevo voglia di trascorrere il solito weekend con gli amici fatto di un’uscita, una pizza, un cinema e quattro chiacchiere fino a tirar tardi.
    
    Volevo regalarmi qualcosa di eccitante e di diverso dal solito. Non volevo condividere questo mio desiderio col mio gruppo di amici, volevo una serata speciale tutta per me.
    
    Decisi che era l’occasione buona per visitare una discoteca di Roma di cui avevo sentito parlare e che teneva delle serate a tematica gay/trav/trans aperte a tutti, anche agli etero. E a me questi ultimi soprattutto interessavano.
    
    Per rendere la serata più frizzante e pepata decisi di andare in disco da trav. Ma come fare?
    
    Dovevo organizzare tutto velocemente.
    
    Portai con me un borsone dove riposi tutto ciò che mi occorreva per il travestimento e presi il treno per Roma. Giunto a Roma, mi cambiai e truccai nel bagno della stazione. Ogni tanto qualcuno passando mi osservava mentre mi truccavo utilizzando lo specchio del bagno, ma non ci badavo.
    
    Appena fui pronto, coi miei tacchi a spillo altissimi mi recai a prendere un taxi.
    
    Mi accolse un tassista giovane e bono, che già a guardargli la patta dall’esterno, prometteva bene.
    
    Mi chiese dove dovesse condurmi ed io gli diedi il recapito della disco.
    
    Capii subito. Durante il viaggio iniziò a fissarmi dallo specchietto retrovisore. Io , in maniera fintamente distratta e ...
    ... casuale, ricambiavo lo sguardo. Siccome troie gi si nasce, è come se uno lo portasse scritto nel DNA, tirai fuori lo specchietto e iniziai a rimettermi il rossetto, passando e ripassando la lingua sulle labbra. Notai che il tassista, guardandomi dallo specchietto retrovisore, spostò una mano dal volante e la portò sulla patta dei suoi pantaloni.
    
    Fino ad allora era rimasto in silenzio ma per attaccar bottone fece qualche osservazione sul cattivo tempo. Io gli risposi e da lì iniziò la conversazione.
    
    Gli dissi che ero della provincia di Caserta e che ero venuto a Roma per una serata particolare in discoteca.
    
    Lui mi chiese che cosa intendessi quando dicevo serata particolare.
    
    Gli spiegai, in tutta franchezza e senza giri di parole, che speravo in una serata nella quale oltre a ballare e a bere qualcosa avrei incontrato un bel maschione per fare del buon sesso.
    
    A quel punto fissandomi dallo specchietto retrovisore mi disse che uno come me non aveva bisogno di andare in quella discoteca per acchiappare un maschio, che ne avrei potuto conoscere molti semplicemente camminando per strada.
    
    Gli risposi che secondo me esagerava, che non era semplice così come lui diceva.
    
    Mi disse che non riusciva a sentire bene ciò che io dicessi, forse anche a causa del volume dell’autoradio. Abbassò il volume dello stereo e mi chiese se mi dispiacesse sedermi davanti al lato passeggero, per conversare meglio. Gli riposi di no, che non mi dispiaceva.
    
    Accostò l’auto e passai a ...
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