Val ferret
Data: 02/12/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Tripclimb
... Timberland: una vera Paninara.
E che gli racconto io a questa?
“Che buon profumino. Cosa c’è per cena? Dove sono gli altri?” Domanda mentre si toglie il piumino e sfoggia una scontata felpa Fiorucci con Minnie.
“Gli altri sono andati all’Adler Stube a far serata. Per cena c’è pasta al tonno, poi tonno e pomodori”.
Solo in quel momento mi rendo conto della pochezza del menù. Così cercando di recuperare: “Però poi possiamo mangiare i buondì con il caffè”. Ok fondo toccato.
Lei sorride e sedendosi mi chiede “Hai cucinato tutto tu?”. Io annuisco sbalordito dal sorriso smagliante, incorniciato da splendide labbra rosse.
Mi muovo per servirla meglio che posso. Le offro una birra, l’ultima. Per me resta acqua. Mentre ceniamo parliamo del più e del meno.
Resto affascinato dalle sue risate, dalle dita smaltate e dai capelli neri lisci lunghi fino al fondo della schiena.
È così diversa da come immaginavo la fidanzata di un alpinista e ancora più diversa da come immaginavo una di 27 anni: non è poi così vecchia!
Arriviamo tra chiacchiere e risate al pezzo forte della cena: Buondì Motta caffè e, colpo di scena: miele! (Trovato di culo vicino al caffè).
Non so perché ma il dolce lo abbiamo mangiato in silenzio, sorridendo.
Non riuscivo a non fissarle gli occhi. Neri, profondi. Il nero più luminoso che abbia mai visto. Per tutto il tempo ci siamo guardati e come nel pomeriggio: ero felice.
Non dice nulla, si alza. Usciamo, non c’è luna, la valle è uno ...
... dei pochi luoghi dove ho visto chiaramente la via lattea e questa sera sembra il riflesso della Dora. “Mi accompagni alla tenda?”. Non rispondo. Lei mi prende il braccio e circondandolo con entrambe le mani si avvia. Io cammino con Lei, al buio, la sento al mio fianco, non riesco e vederla ma so che sorride. Non accende la frontale, camminiamo sotto le stelle e io non inciampo, mi guida Lei.
Si china, una mano mi abbandona per aprire la cerniera della tenda, l’altra scivola lungo il braccio fino alla mano. Me la prende incrociando le sue dita con le mie, lentamente, una alla volta fino a stringere la presa, delicata, decisa e forte. Entra nella tenda, una canadese da 3 posti, mi tiene ancora la mano, è buio ma io vedo il suo sorriso entrare e lo seguo. Lei adesso, si siede, mi inginocchio davanti a lei. Nella tenda il buio è ancora più profondo, ma riesco a vederla, si toglie il piumino, le scarpe, i jeans, il maglione, la maglietta. Adesso mi toglie il maglione. Sento la sua mano che mi accarezza il viso, la sua mano passa piena sulla guancia, poi si fa leggera e continua lungo il petto solo con la punta delle dita fino a raggiungere la cintura solo con le unghie, dove per un attimo resta attaccata. Poi scivola nel sacco a pelo. Mi spoglio, mi chino sul suo viso, trovo le sue labbra, le sfioro con le mie. Scivolo accanto al suo corpo, è caldo, è morbido. Mi mette una mano sulla spalla e mi accompagna supino. Poi sento le sue gambe che mi circondano, il seno che mi spinge ...