sogni hard
Data: 07/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: nikypoxpox, Fonte: RaccontiMilu
... come a volerne misurare il solco. Li allontano, come a volere aprire un cancello nel tempo. Mi chino a baciarli, la lingua indugia sul loro profilo, poi sul capezzolo. Lo prendo tra le labbra, lo succhio e lo mordicchio. Poi passo all'altro. Non ho fretta, la notte è lunga. Adoro quel seno. Non da questa notte ma da sempre. Sin dalla prima volta che sono entrato in questa stanza. Sento il suo respiro rompersi. Piano. Come le onde leggere che di notte s'infrangono sulla scogliera. Nelle notti calme. Come se non volessero disturbare il sonno dei pescatori. Un miagolio esce dalle sue labbra. Per me è un invito a baciare e succhiare, leccare e strizzare. Perderei la vita su queste colline, perderei il mondo baciandole un seno. Li sento diventare duri, turgidi. Assaporo la sensazione che proverò più tardi. So che quei piccoli gemiti sono rivoli d'umore che le preparano la porta del desiderio. La sollevo, corpo indifeso tra le mie braccia, avvolto da un lenzuolo di flanella pesante. è tempo di volare in una dimensione diversa. Esce con me, voliamo sulla città, sulla periferia. Sulle ciminiere e sulle campagne. Camilla ama il mare. La porto dove andava da bambina. Vicino Camogli, sulla spiaggetta di San Fruttuoso. Ci sono poche barche, abbandonate al loro riposo dopo aver domato onde e flutti. In mare un barca danza al ritmo delle onde della notte. Una bella barca, di quelle che guardi passare e t'immagini di essere sopra a prendersi in faccia gli schizzi ...
... dell'acqua. I cuscini sono caldi, come se avessero ancora il calore del sole dentro di loro. La poso con la testa rivolta a prua, che possa sentire meglio l'odore del mare. L'aria è tiepida, invitante. Sollevo il lenzuolo che diventa vela e assume tutti i colori del buio. Il suo corpo finalmente vestito d'aria mi regala un sorriso. Le carezzo ancora i seni, i fianchi. Scendo lungo le gambe, fino a ridisegnare il profilo delle sue caviglie. Tocchi leggeri, più leggeri dell'aria ma precisi. La sua pelle risponde, s'increspa e si rilassa. La bacio. Ovunque ma comunque. Le bacio le dita dei piedi. Le caviglie mi donano ebbrezza e desiderio. Le sue ginocchia, martoriate dai pattini di quando era fanciulla, si aprono come le porte del tempio. La luna le illumina il piacere, teneramente nascosto da una soffice peluria, ancora poco esplorata. Mi abbasso a sentirne il profumo. Lascio che il suo sapore mi riempia le narici. Poi la bacio. La bacio piano. Le labbra si dischiudono, le gambe si abbandonano di lato.Con la punta della lingua, sapiente e fedele servitrice del piacere, esploro ogni piccola piega della sua carne. Sento il suo respiro mescolarsi alla brezza marina. I suoi gemiti dettare il ritmo delle onde. La mia lingua è la prosecuzione delle sue emozioni, il legame tra lei ed il piacere. Insisto, mentre umori timidi si affacciano alle porte del tempio, come vestali che m'invitano ad esplorare i tesori più nascosti. Affondo in lei, per riemergere con la clitoride a fornire ...