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Genetica
Data: 12/12/2019, Categorie: Masturbazione Autore: altrosesso, Fonte: EroticiRacconti
... il mio buco del culo. Quando mi masturbo ho sempre un plug nel culo. Appena lo ha visto è venuto. Uno schizzo esagerato. “Se ci incontriamo posso metterlo nel culo?” Mi ha scritto. Gli ho detto di si. Ma gli ho ricordato che io incontro solo con Marito al seguito e non come guardone. Mi ha chiesto se ho mai preso due cazzi nel culo. Mi stava piacendo davvero troppo quell’uomo. Gli ho chiesto di continuare a raccontare e lui ha ricominciato da dove aveva interrotto. Il cazzo ancora duro in mano. La prima volta le ha fatto male. Ma lo aveva voluto lei. Capiva che era un uomo con delle esigenze, mi ha scritto. Gli ho chiesto se se l’era lavorata di lingua, mi disse che lei non era d’accordo e allora gli aveva unto il buco con la crema per le mani che aveva nel cruscotto. Gli ho chiesto quanto ci ha messo per infilarlo. Mi ha scritto “Tantissimo. La masturbavo con le dita davanti e spingevo dietro. Lei era in ginocchio contro il sedile. Quando era dentro per più di metà però ho spinto forte, lei ha urlato ma ero dentro tutto. Voleva che la liberassi, cercava di spingermi via ma l’ho tenuta contro il sedile, le ho infilato due dita nella figa e facevo come se la scopassi davanti, le ho detto che l’amavo ma che se mi mandava via tra noi era finita. Sentivo il buco pulsare, mi stava stritolando il cazzo. Lei piangeva”. Immaginarmi la scena mi aveva eccitata da matti. Per qualche minuto ci siamo limitati a masturbarci. Poi ha continuato , le ha chiesto cosa voleva fare. Se doveva ...
... smettere o se voleva essere inculata. Tra le lacrime lei scelse la seconda. Pianse a lungo e lui la scopò a lungo, sempre piano. Dopo infinite domande lei ammise che nonostante il bruciore le piaceva un pochino, lui cominciò a scoparla più forte fino a venirle nel culo. Il giorno dopo si incontrarono ancora e lui la scopò ancora. Anche se lei pianse ancora. Mi ha detto che continuarono a vedersi per un bel po' ma la cosa stava diventando pericolosa. Erano arrivati a vedersi più di quattro volte a settimana, scopavano con lei seduta sopra di lui, a volte in qualche parcheggio, non troppo distante dal collegio. C’era sempre la paura che qualcuno li vedesse, che qualcuno la riconoscesse. Era una ragazza di colore su un furgone di un uomo bianco. Era minorenne e lo cavalcava come una forsennata con il cazzo ben piantato nel culo. Lui le sborrava sempre nel culo. Più tempo passava più lei fantasticava e lui sapeva che doveva finirla. Cominciarono a vedersi meno. Solo il sabato e un giorno la settimana. Durante le feste per il carnevale, lei organizzò un incontro diverso: voleva fargli vedere la sua cameretta, approfittando della casa libera e lui prese un pomeriggio di permesso. Aveva deciso di lasciarla anche perché si stava avvicinando il termine della gravidanza della moglie. Mi ha detto che quel giorno ha capito che una donna con la figa apre tutte le porte e che gli uomini come lui, amanti del sesso, sono più deboli di altri. Lei aveva organizzato tutto: aveva aperto la porta ...