La storia di Monica - Cap. 4.9 - Gordon
Data: 23/08/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu
Mancavano poco meno di quattro settimane al matrimonio, ed il tempo sembrava non passare mai. Tommaso aveva assunto un wedding-planner per organizzare la cerimonia in ogni minimo dettaglio, col risultato che avevo dovuto scegliere solo il mio abito e poche altre cose. Come testimoni avevo scelto Daniela e Stefano, che avevo presentato al mio futuro marito come un vecchio amico, anche se lui lo conosceva già perchè faceva parte dell'equipe che l'aveva operato dopo l'incidente, nel quale erano morti i genitori e la sorella. Quella domenica ero a bordo piscina a far finta di volermi abbronzare, quando squillò il mio cellulare facendomi quasi sobbalzare. "Ciao Monica, sono Gordon, disturbo ?" La voce del vicino di casa di Stefano, il quale l'aveva coinvolto in un rapporto a tre, ebbe l'effetto di svegliarmi dal torpore nel quale ero caduta. "Ma quale disturbo, anzi è un piacere sentirti." gli risposi sperando in cuor mio di poterlo vedere. Cominciammo così a parlare del mio futuro matrimonio, quando lui m'invitò a casa sua per bere qualcosa insieme prima del fatidico passo. Finsi un minimo d'indecisione, per poi cedere ben felice di rivedere quel mandingo. Erano infatti diversi giorni che non facevo sesso, e quell’insolita astinenza stava diventando quasi ‘pesante’ da sopportare. Sopra lo striminzito bikini che avevo messo per prendere il sole, indossai un semplice top giallino e una mini plissettata viola, e quasi corsi a casa di Gordon. Ebbi un attimo d'esitazione quando ...
... passai davanti alla casa di Stefano, me poi vidi che era tutto chiuso e mi recai dal suo vicino senza più alcun indugio. Non feci quasi in tempo a staccare il dito dal campanello, che lui m'aprì la porta per farmi entrare di tutta fretta. "Hai paura che qualcuno mi veda ?" gli domandai con una certa malizia. "No figurati, e poi sei un gran bel vedere." mi rispose con un sorriso. "Non ti credo però voglio farti lo stesso un regalo." Appoggiai una mano sul suo petto per rimanere in piedi, mentre con l'altra mi toglievo la parte inferiore del bikini, che gli misi in mano. "Ora voglio vedere come sono le tue mutande." gli dissi inginocchiandomi davanti a lui, per poi tirargli fuori il pene che iniziai a leccare con una certa bramosia. "Wow tu sì che sei una donna di poche parole. !" Per tutta risposta gli presi in bocca tutta la mazza, assaporandone fino in fondo il sapore di maschio, pensando già a quando m'avrebbe posseduta facendomi godere come una pazza. Perchè in realtà non volevo solo provare puro piacere, anche se uno come Gordon era in grado di farmi provare quelle sensazioni. Volevo soprattutto sentirmi donna, dopo alcuni giorni passata di fatto a fare la santarellina che si preoccupa del proprio matrimonio. Più gli succhiavo il cazzo, più mi eccitavo e più mi sentivo puttana dentro, aspettando quasi con ansia di sentirmi scorrere dentro quel bel bastone d'ebano. "Alzati ti voglio spogliare." mi disse quasi all'improvviso. "Eccomi, ma non è che ci sia molto da togliere." gli ...