1. La storia di Monica - Cap. 4.9 - Gordon


    Data: 23/08/2017, Categorie: Etero Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... per prendere polsiere e cavigliere, che mi sistemò facendo bene attenzione di non stringerle troppo. Successivamente mi fece carponi per poi agganciare le costrizioni, in modo da tenermi le gambe ben aperte. "Adesso vediamo quanto resisti a questo." mi disse tirando fuori da un cassetto uno stimolatore a microfono senza fili. Non appena poggiò la testa sferica dello stimolatore, sentii una sensazione leggermente spiacevole, ma non appena lui accese l'apparecchio, fu come avere un fuoco in mezzo alle gambe. Legata com'ero non potevo muovermi, subendo passivamente così il massaggio dello stimolatore, che Gordon premeva cambiando spesso la forza sulla mia passera. In poco tempo mi ritrovai a contorcermi dal piacere, che aumentò quando lui iniziò a leccarmi i bordi delle labbra esterne, senza mai sfiorare quelle interne. Stavo per supplicarlo di scoparmi e porre così fine a quella dolce tortura, ma poi compresi che era proprio che lui voleva da me, e così decisi di rimanere in silenzio, lasciando che dalla mia bocca uscissero solo gemiti di piacere. Gordon mi fece girare facendomi quasi sdraiare sul letto, e in quella posizione forse ancora più oscena, il piacere che lui mi donò fu ancora maggiore. Oramai non riuscivo più a rimanere ferma per più di un paio di secondi, con quella sfera che non mi dava tregua, e la sua lingua che andava dove lo stimolatore non poteva arrivare. "Basta !" urlai non potendo più resistere a tutta quell'eccitazione "Scopami come vuoi ma mettimelo ...
    ... dentro !" "Certo che ti scopo, e come dico io, ma non ora." mi rispose mettendomi il pene davanti alla bocca. Non appena presi quella gran mazza fra le labbra, lui m'afferrò i capelli per dettare il ritmo del fellatio, e non fu certo dolce o gentile, ma del resto non ero in condizione di poter dire nulla. Il suo atteggiamento m'infastidii, anche se ero stata io ad accettare le regole del suo gioco volendo avere un altro orgasmo, che ebbi non appena lui si stancò della mia bocca e m'infilò la mazza nella passera. Per diversi secondi fu come se mi fosse spenta la luce nel cervello, tale fu la violenza con la quale il piacere mi strinse a se. Subito dopo lui sganciò polsiere e cavigliere, anche per potermi afferrare più comodamente, ed iniziò a scoparmi da vero stallone di razza, facendo scorrere tutto il suo cazzo dentro di me. "Sei tanto bagnata che non c'è quasi gusto a scoparti." mi disse mentre mi sbatteva senza sosta. "E tu cambia buco." Effettivamente anche Gordon era se molto dotato, il piacere della penetrazione stava scemando, ma non volevo smettere di godere. Così lui riprese lo stimolatore per darmelo in mano, e non mi rimase che portarlo sulla passera, mentre lui si preparava a sodomizzarmi. Per mia fortuna non fu una belva, anche perchè m'avrebbe fatto davvero molto male, e complice la sfera vibrante con la quale mi masturbavo, la penetrazione fu quasi senza dolore, e ripresi a godere forse più di prima. "Adesso girati, voglio metterti nel culo anche le palle." mi disse ...