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Zio giacomo - seconda parte.
Data: 15/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar
... scuotevano il culo. Cominciai a succhiarli, mettendomeli entrambi in bocca. Con la punta della lingua gli leccai le palle fino a risalire lungo quel cannone, fin sotto la cappella che sembrava già pronta per far esplodere sborra. Il nero mi disse che non toccava una donna da mesi e che ero eccezionale. Mio zio sembrò improvvisamente ingelosito da quel trasporto. Quindi, mi disse che intendeva spingermelo fino in fondo, senza sconti. E così fece - “Godi! Godi di culo, stronzo!” – mi sussurrò mentre invitava il suo nuovo amico:“Che cazzo aspetti? Sborragli in gola!” Senza tanti complimenti, lo sconosciuto con un colpo di bacino mi spinse l’uccello in bocca, in profondità. Ansimando, mi disse che voleva sborrare. Mi spostai di scatto e gli dissi di aspettare. Mio zio mi aveva sfidato? Ora stava a me non dargliela vinta! Incominciai lentamente a scendere, quasi a sfiorare con le labbra i coglioni del nero. Riuscii a ficcarmi tutto quel cazzo in gola per poi risalire, succhiando con tutta la forza che avevo. Il nero mi afferrò per i capelli e dopo la terza risalita mi esplose in gola; fiacco si rilassò mentre io continuavo a spremergli i coglioni per succhiare fino all’ultima goccia. Per degli interminabili secondi i miei lamenti di piacere furono sovrastati dai quei grugniti maschi, finché il respiro mi divenne affannoso. Stavo per godere. Inarcandomi, infatti, spinsi il pube, esplodendo il mio piacere sul tronco. C’era un piccolo casino circostante. Dopo una ...
... rapida e decisa successione di affondi, un filo vischioso di bava venne fuori dalla bocca contorta di mio zio. Chiuse gli occhi. Esausto ed ansimante si accasciò su di me e poi mi scivolò sul fianco sinistro, poggiandosi sul tronco dell’albero e sganciandosi dal mio buchino spanato. Mi era venuto dentro. Ci dividemmo e separammo velocemente, giusto in tempo, facendo finta di fare jogging e contando sull’espressione stravolta e sul sudore che inzuppava i nostri vestiti. Per fortuna la sua felpa era abbastanza lunga da nascondere il suo cazzone ancora eretto, bloccato dall’orlo superiore dei pantaloni. Evidentemente era arrivata una segnalazione alle forze dell`ordine che aveva immediatamente allertato la “Gazzella” in servizio. Lungo il vialetto lo fermarono chiedendogli se, per caso, avesse visto qualcosa di strano poco distante da lì. Alla richiesta rispose: “Guardi…Sto correndo. Non ho visto niente per la fretta!” Il cazzo di mio zio scivolò dall’elastico e come barzotto premette sui pantaloni. In un certo senso mi eccitai di nuovo, ma per fortuna il poliziotto non lo notò perché gli stava dicendo che non c’era più pace. Qualche giorno prima due sbarbatelli si erano fatti masturbare da una rom sulla quarantina in cambio di soldi. Un’altra volta un branco di sedicenni aveva contrattato con una ragazzina prestazioni di sesso orale. Quella mattina un anziano aveva tocca il “lato b” di un’africana con la scusa di non reggersi in piedi. Io, intanto, come se non ci conoscessimo ...