Kahdim (parte quarta)
Data: 15/12/2019,
Categorie:
Trans
Autore: fed60
... un forte dolore. Stavo maledicendo il momento in cui avevo accettato di incontrarlo quando lo sentii sputare saliva sul mio culo e poi spalmarmela con il dito nell'ano, un attimo dopo il suo grosso cazzo si appoggiò al mio sfintere e con un colpo secco lo affondò tutto dentro.
Le mie urla arrivarono in cielo, con tutto che il mio culo fosse divenuto elastico grazie ai miei amati senegalesi, quel cazzo ficcato in quel modo mi fece male da morire. Cominciai a piangere e ad implorarlo di fare più piano ma lui non si impetosiva neanche un po' e i suoi colpi erano sempre più forti. Oltretutto era resistentissimo, io pregavo che finalmente sborrasse, non mi fregava niente che lo facesse dentro basta che finisse quella tortura. Come se intuisse i miei pensieri il porco mi disse "non t'illudere zoccola io non sborro mai scopando un culo o una fica, posso farlo per ore, sborro solo quando mi fanno un pompino come si deve". Mi sentivo perduta e mi facevo schifo per come avevo ceduto a quel porco.
Dopo un tempo interminabile, in cui il dolore si era fortunatamente attenuato ed aveva lasciato il posto ad un lieve piacere, lui fu finalmente stanco ed allora, senza togliermi il cazzo da dentro, mi fece distendere sul divano a pancia in giù e mi si abbandonò addosso. Sentivo su di me il suo corpo massicccio che sembrava volere, in quel modo, dimostrare ancora di più il suo potere su di me, sul mio corpo esile e femmineo. Quando si sentì riposato, si tolse e si sedette ...
... sul divano a gambe larghe. Senza dire una parola cominciò ad indicare il suo membro con il dito. Capìì benissimo cosa intendeva perciò mi avvicinai con la bocca alla sua nerchia moscia e cominciai a leccarla, baciarla, mordicchiarla e prenderla fra le labbra. Poi lo lasciavo e scendevo con la lingua fino ai suoi coglioni, gle li leccai, glie li succhiai e poi risalii su fino alla cappella. Lo presi in bocca con decisione e mentre lo facevo scorrere fra le mie labbra con la lingua lo avvolgevo leccandolo vorticosamente. Ora la cosa era anche per me piacevolissima, gli presi una mano e me la portai dietro la testa facendogli capire che desideravo che fosse lui a guidare i miei movimenti. Prendere un cazzo moscio fra le labbra e sentirselo crescere in bocca è una delle cose più eccitanti che una puttanella come me può concepire. Ora il suo cazzo era di nuovo come marmo. Sperai intensamente che non desiderasse di nuovo sodomizzarmi perché il culo mi faceva ancora molto male, ma lui non aveva nessuna intenzione di farlo. All'improvviso sentii un suo urlo, le sue mani trattenermi con forza la testa sul suo cazzo ed un primo fiotto caldo e denso inondarmi la gola, ebbi un conato ma lui mi trattenne ancora più fortemente e seguirono altri quattro o cinque schizzi di sborra calda che fui obbligata a bere fino in fondo. Poi lo tirò fuori e mi dissse con disprezzo "puliscimi bene il cazzo con la lingua cagna in calore". Ubbidii. Cominciò così il mio periodo di "schiavitù"..