1. Trilogy non deve morire


    Data: 08/11/2017, Categorie: Scambio di Coppia Autore: Alceste, Fonte: Annunci69

    ... disposizioni. Aveva tre stelle, ma qua da noi non ne avrebbe avuta nemmeno mezza. C’è una differenza abissale tra Nord e Sud Italia, e lo dice uno che ha vissuto un anno nel secondo mondo. Trovai la camera e bussai. Niente. Provai a fare uno squillo al numero di cellulare che mi aveva dato qualora mi fossi perso per le vie di quella città straniera. Niente. Maledizione. Cazzo dovevo fare? Provai ad aprire la porta e, magia!, non era chiusa a chiave. Pensai: “saranno scesi un attimo, li aspetterò qui”.
    
    La stanza faceva schifo come il motel e come l’affare in cui mi ero cacciato: perché scoparmi una donna sposata davanti agli occhi del suo flaccido marito? Mi vergognavo un po’ di me stesso, come quella volta che molestai la mia amica che dormiva (ma feci bene: fingeva d’essere una santarellina invece faceva la puttana con mio cugino obeso!). C’era un po’ di disordine: oggetti in terra, una scarpa maschile vicino alla porta del cesso. Pensai: “o hanno scopato e magari mi cacciano perché già soddisfatti o hanno litigato perché lei era all’oscuro di tutto”.
    
    Andai al cesso per fare una pisciata. Appena entrato notai che le mattonelle di ceramica erano piene di sangue. Vicino al water c’era un corpo riverso: era un vecchio pelato e grosso, corrispondente alla fotografia di questo fantomatico Trilogy. Non gli vedevo il cazzo, ma se fosse stato piccolo ne avrei avuto la certezza.
    
    «Ma che cazzo è?», dissi, veramente turbato. Temevo per la mia incolumità. Inizialmente ...
    ... indietreggiai, poi però mi avvicinai al corpo e gli misi le mani in tasca: estrassi qualche centone dal portafoglio e glielo rimisi in tasca, premurandomi di lasciargli 50 euro. Non volevo certo essere indagato per omicidio, io non c’entravo niente. L’avevo solo ripulito, come avevo appreso nel mio apprendistato a Odivelas.
    
    Di sua moglie non c’era proprio l’ombra. Magari l’aveva ammazzato lei. Senza analizzare i motivi della sua morte (non ebbi modo di girarlo, sia per il peso sia per l’impressione che la vista di un cadavere avrebbe potuto farmi), uscii dalla camera e dall’albergo, pallido in viso. Nonostante la mia vita scapestrata, era la prima volta che mi trovavo in un pasticcio simile, er pasticciaccio brutto de via Merulana, proprio.
    
    Con parte dei soldi spillati al notaio grassone presi un Eurostar (avevo bisogno di meditare e dormire, non volevo certo continuare a cambiare treno) e arrivai a Brescia di sera. Fuori dalla stazione vidi Chiara, la barista, e provai ad adocchiarla, ma lei fu irremovibile: aspettava un palestrato lampadato con la Mini Cooper S e le sopracciglia curate. Allora, fanculo.
    
    Mi recai quindi ad un centro massaggi cinese, andai nel piano interrato e spesi 50 carte con una orrenda cinese, che aveva l’unico pregio di tenere le ciglia lunghe, magra consolazione. Dopo rimasi a girovagare nei pressi della stazione, venendo scambiato per un rom ma mostrando fieramente i documenti che attestavano la mia cittadinanza italiana. Tornai a casa il mattino ...