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Scambio d'amore
Data: 16/12/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999
... che forse aveva più debiti sulle spalle, che capelli sulla testa. Non ci fu calcolo quella volta con Giovanna, perché non sapevo nemmeno dei suoi usi, dei suoi costumi e di quei suoi scambi.Giovanna m�accompagna sulle scale, tre piani in salita senza un ascensore, apre la porta, mi dà le chiavi e mi mostra la stanza, mentre io osservo il seno che ansima, si solleva e si gonfia per l�affanno delle scale fatte troppo in fretta. Io non guardo la stanza in quanto è piccola con dei brutti oggetti sparpagliati lasciati indietro da qualcuno, vedo un letto di ferro con un vecchio materasso, non guardo la stanza, bensì guardo il seno di Giovanna. Lei sorride alla mia bocca socchiusa per quello stupore. Giovanna carezza quel ragazzo dai capelli troppo lunghi e dagli occhi puliti e scuri, poiché quella è stata la carezza più inedita, più nuova e più sorprendente della mia vita. La carezza della mamma, della sorella e dell�amante al tempo stesso. Giovanna mi colleziona, indietreggia verso il letto sporco e si siede, mi conduce verso il letto, mentre guardandomi in viso con un sorriso quieto indietreggia tenendomi per mano come se fosse una mamma, sorridendo come una sorella un po� più grande allo stupore mio di ragazzo. Seduta sull�orlo del letto mi sbottona direttamente i jeans come un�amante abile e consumata, dopo me lo afferra in bocca e pompa lenta il calore e il sangue. Poi coltiva con le labbra la crescita dell�uomo, lo innaffia di saliva, lo riscalda, dà sostegno ...
... stringendolo come si fa con la pianta nuova appena interrata, con quel palo per permetterne l�impianto e il vigore, dopo lo stringe nelle labbra, fa da custode con il palato e lo tira a sé, come per gonfiare un palloncino all�interno della bocca. Successivamente lo rovescia indietro e solleva la gonna fino al seno, allarga le gambe all�orlo del letto, poiché i piedi sono per terra. Giovanna non ha le mutande, soltanto un cespuglio foltissimo, impenetrabile e nero. Il ragazzo è in ginocchio e si fa gatto, scosta il cespuglio che nasconde, inclina il pelo come l�erba alta del campo al passaggio del cacciatore, infine scopre il taglio e nascosto nella piega il bottone ambrato e si fa gatto. Allontana il pelo con le dita, spacca il bosco nero con la mano e lecca come lecca il gatto, dal momento che il gatto non ha labbra per leccare né per bere, perché muove la lingua frettolosa, accarezza il latte della ciotola piatto e ruvido, giacché il gatto beve in tal modo.Il ragazzo carezza con la sua lingua di gatto il piatto caldo e ruvido, infine carezza, preme e schiaccia quel piccolo cazzo tra le cosce di Giovanna, lecca e succhia quel bottone salato, preme di lingua e frena, appoggia il piatto duro del dente, attento che non sia il taglio ma la corona per schiacciare e che non graffi, per soffocare la piccola erezione di Giovanna. Poi il ragazzo s�alza, abbandona l�altare estraneo e quell�inchino di golosa commozione e soffoca Giovanna con il suo peso. Così Giovanna mi colleziona ...