La mia collega (1)
Data: 08/11/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Re Artù
... fece effetto per la sottomissione che vedevo in quell'atto da parte di Silvana: aveva perso tutta la sua alterigia, non era che una troia che subiva il fascino del potere, perchè solo quello poteva subire visto lo “strumento”, e si inginocchiava per subire le voglie del superiore. A quel pensiero il mio cazzo si fece duro e dovetti resistere per non tirarlo fuori e segarmi seduta stante; mi ripromisi che quella sera mi sarei rifatto a casa con mia moglie. Intanto i due erano arrivati alla fine, il direttore venne in bocca a Silvana, si ricompose uscendo dall'archivio; lei intanto si era alzata aveva sputato il poco sperma in un fazzolettino facendo una faccia schifata, si sistemò la gonna scelse una cartellina a caso ed anche lei uscì dall'archivio. Non mi restò che seguire l'esempio, presi anch'io una pratica a caso e mi avviai all'uscita lasciando il tempo a Silvana di allontanarsi. Ora dovevo studiare il modo di beccarla per poter mettere in atto il mio piano ed ottenere la sua completa sottomissione. Era stata sempre una mia fantasia erotica, che a casa non avevo avuto il coraggio di esternare a mia moglie, una donna bellina, brava , ma che non sembrava portata per i giochi di sesso; il sesso in famiglia era dato per scontato, si faceva due volte la settimana, con partecipazione si, ma lì si fermava; ora mi si presentava la possibilità di metterla in pratica (la fantasia) e per di più con una persona che mi era molto antipatica, per non dire, volgarmente, che mi stava ...
... sul cazzo. Studiai il calendario dei loro incontri, il direttore, poverino, non poteva reggere un incontro al giorno ed allora tre giorni dopo l'incontro precedente, mi nascosi al solito posto, munito di telefonino, che la volta precedente avevo improvvidamente lasciato in ufficio. Come al solito arrivarono, prima lui e poi, subito dopo lei, la scena si ripeté come la volta precedente, poca fantasia, filmai tutto attesi che si fossero allontanati e poi tornai nel mio ufficio pregustando tutto quello che sarebbe avvenuto dopo. Le mandai un e-mail “Silvana vieni subito nella mia stanza, ti conviene obbedire se non vuoi guai! Mauro”. Non venne ma mi squillò il telefono in modalità interna: sul display comparve il numero di Silvana: risposi e fui investito da una serie di urla:”Come ti permetti di darmi ordini, dandomi, per di più, del tu; se devi, puoi venire tu da me, ti fai annunciare ed aspetti che sia disposta a riceverti!!” e mi sbatté il telefono in faccia. Avevo previsto una reazione del genere e mi ero preparato, le inviai una nuova e-mail, questa volta con un allegato: “Apri l'allegato, troia, e sappi che è semplicemente un fotogramma di tutto il filmato che ti immortala nella tua performance in archivio. Obbedisci ti conviene. Mauro”. Nel fotogramma si vedeva chiaramente una bionda che, in ginocchio, leccava un cazzetto di un vecchio. Passarono pochi secondi e la mia porta si spalancò, sull'uscio c'era Silvana, rossa in volto, che avrebbe voluto urlare la sua rabbia, ma ...