1. Vacanze in montagna


    Data: 18/12/2019, Categorie: Maturo Tabù Gay / Bisex Autore: Batman_112

    ... inculi il figlio!” sbottò la donna.Smisi di pompare e mi ritrovai Elide con la faccia più incazzata che ricordassi di aver visto.Anche Roger la guardava strano “Ecco cosa avevate di strano. Roger da te tutto mi aspettavo ma questa proprio”.Noi non dicevamo nulla, Lui col cazzo in tiro io con tutta l'asta ancora nel suo culo e la cappella gonfia e pronta ad eruttare.Elide si infilò la le mani sui fianchi e con un colpo secco sollevò la gonna.“Ecco perchè questa non l'hai mai presa maledetto culattone”.I nostri due cazzi sembravano barre di uranio a fissare quella gatta pelosa porta con tanta facilità.“Ricchioni un cazzo” dissi io sfilandolo dal culo del mio amico in tutta la sua potente erezione.“Un bel cazzo” annuì Roger alzandosi in piedi e camminando verso di lei.Senza abbassare il suo sguardo fiero chiese a mezza voce “Ma che volete fare voi due ricchioni?”.“Adesso i ricchioni te lo infilano tutto e ti fanno uscire la cappella dalla bocca” rise con un ghigno malefico Roger.Lei era ovvio non desiderava altro.E così per i restanti 5 giorni di vacanza non facemmo più passeggiate.Mangiavamo il tempo minimo indispensabile per restare in piedi e poi subito a scopare.Elide in calze a rete nere e gli immancabili occhiali. Io in calze e Roger in collant.Tre porci totali che tappavano e si facevano tappare ogni buco.Così mentre mi tenevo la vecchia zoccola di fronte montandola con foga dietro sentivo insinuarsi l'uccello turgido del figlio che mi sfondava piano piano fino a ...
    ... riempirmi lo sfintere di sperma.Io ricambiavo inondando il culo di sua madre che ormai era una caverna per quanto ne avevamo approfittato.Poi ci mettevamo uno vicino all'altro e lei si divaricava ben bene sul corpo del figlio lasciando che lui la impalasse e io dietro, sopra di loro aggrappato alle sue tette a penetrarla con un secondo cazzo nel culo.Con entrambi gli uccelli dentro Elide pareva una pazza. Ululava diceva parolacce ci spingeva a pompare più forte...A volte era bello sborrarle il faccia, inondare di nettare bianco quella faccia da troia, ostruirle la vista pulendosi lo sperma sui suoi begli occhiali.Realizzammo anche che solo due cazzi erano pochi e così introducemmo nei nostri giochi le zucchine, le carote che tappaivano sia i nostri culi sia quelli della mammina in calore. Una volta accettò anche di farsi infilare il collo di una bottiglia fra le chiappe. E noi a goderci lo spettacolo e a sborrare ancora ancora e ancora...Quando tornammo a valle per riprendere la macchina e tornare a casa eravamo due cadaveri semoventi. Le ginocchia non ci reggevano più, gli uccelloni erano rossi e molli per il troppo uso per non parlare dei culi...Avrei fatto la cacca senza spingere per un bel po'....Eppure nonostante la stanchezza, nonostante che la mammina si trascinasse dolorante con due voragini sfondate tra le gambe sui nostri volti c'era sorriso e serenità. In fondo era stato bellissimo.“Pensi che tornati a casa dovremo dimenticarci questa parentesi?” mi chiese Roger e per ...
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