1. Il venditore ambulante 4 -confuso e felice- ii


    Data: 18/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    ... completamente il corpo e il culetto che, quella mattina, era stato servito a dovere. Presi l’asciugamano e lo legai alla vita sbucando fuori dal box, ma nonostante avessi chiuso il rubinetto l’acqua continuò a scender giù, provai e riprovai finché non riuscii a diminuire il flusso di uscita, ma la doccia continuava a gocciolare –“Merda!”- dissi inveendo contro. Andai in camera, presi il telefono e mandai un sms a Franco –“Ciao come va? Senti ho avuto un guasto idraulico a casa, potresti lasciarmi il numero di tuo figlio?”- tornai in bagno a finire di asciugare il corpo. Mentre mi occupavo dei capelli sentii il campanello suonare –“Un attimo”- infilai le ciabatte e stringendo bene in vita l’asciugamano andai ad aprire la porta. Davanti ai miei occhi si presentò Marco che, con sguardo penetrante, mi fissava fermo sul ciglio. Rimase immobile, senza dire una parola allora allungai la mano verso la sua e lo tirai dentro, chiusi la porta e con il battito cardiaco all’impazzata lo baciai. Le sue labbra erano morbide, dopo un secondo di esitazione, anche lui cominciò a muovere la lingua permettendo l’intreccio con la mia –“Finalmente”- sussurrai interrompendo quel bacio focoso e mordendo il suo labbro inferiore. Presi la mano e senza dire una parola entrammo in camera ricominciando a baciarci toccando i nostri corpi. Iniziai a spogliarlo della giacca, lui scese con le mani sul fondoschiena e mi accostò a se infilando a fondo la lingua. Sentii portare avanti la sua mano sul nodo ...
    ... dell’asciugamano che sciolse facendo cadere a terra il telo. Rimasto completamente nudo staccai le labbra dalle sue e con piccoli baci mi portai sul collo allargando la cravatta e cominciando a sbottonare la camicia. Baciai lento il torso nudo con estrema delicatezza, scesi sino alla cintura in pelle nera. Quando fui in ginocchio Marco si sbarazzò della cravatta e della camicia, iniziai a tastare il pantalone gonfissimo, finalmente potevo riavere il mio scettro. Aprii la cintola e slacciai il pantalone che feci cadere giù, si tolse le scarpe e prima di levare completamente il pantalone lo bloccai, feci uscire fuori dallo slip le sue palle e, prima di cominciare, guardai dritto nei suoi occhi e iniziai a leccarlo per bene sui testicoli belli pieni che a turno inghiottii in bocca succhiandoli con passione, tirò indietro la testa e finalmente le sue corde vocali emisero un leggero -“Aaahh”- si stava abbandonando al piacere. Tirai via il pantalone seguito dagli slip e subito sul volto svettò quel lungo palo che in passato mi aveva regalato forti emozioni. Turgidissimo e venoso, stava in piedi da solo scappellato, la cappella rosea e profumata, lo afferrai dalla base e infilai in bocca –“Mmmmh”- quanto mi era mancato il sapore di quel calciatore. Iniziai a ingoiare per metà il palo inumidendolo bene di saliva, tornai sul glande e leccai bene il frenulo riaffondandolo tutto. Era da tempo che non prendevo ventitré centimetri, trovai un po’ di difficoltà ad ingoiarlo tutto, ma dopo un po’ ...