1. Il maestro di sci (2)


    Data: 20/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... le chiappe della troia riprendono a contrarsi come prima con Knut. La bocca di Enrico si spalanca per lo stupore: si volta verso il tedesco, con sguardo interrogativo, e quello risponde con un’espressione ebete del viso, come a dirgli che non è un’illusione, che sta proprio godendo e che alla fine anche lui cederà.
    
    Gli occhi di Enrico tornano sulla puttana che lo incita: “Dai, bel maschione! Dammi altro nettare! Ne voglio ancora!”, il gigantone comincia a respirare più forte. Il suo petto si gonfia e infine un urlo strozzato gli esce dalla gola. Un sussulto testimonia il sopraggiungere dell’orgasmo e anche stavolta la troia si inorgoglisce per la sua prestazione: è riuscita a fare venire per l’ennesima volta (chissà quale?) entrambi i suoi stalloni.
    
    D’improvviso, senza aspettare che Enrico smetta di schizzare, si sfila il suo cazzo dal culo e raccoglie i suoi vestiti: “E’ tardi! Devo andare! Alla prossima, ragazzi!”. Rapido, mi scosto dalla porta e mi rintano nella parte in ombra del corridoio. Subito, il maestro di sci esce dalla camera e corre verso l’ingresso. Si riveste alla buona e va via.
    
    Io entro in bagno e rimugino su quello che ho visto. Non posso credere che abbiano scopato per tutta la notte! Quando gliel’ho sentito dire pensavo che scherzassero, ma, a quanto pare, l’hanno fatto davvero!
    
    Ripassando per la loro camera, Enrico e Knut sono riversi sul letto, addormentati. Vado in cucina e preparo la colazione. Il primo a svegliarsi è ...
    ... Pino.
    
    “Buongiorno! MMMMMMM! Che buon profumo di caffè! Me ne versi un po’, per favore?”, mi chiede.
    
    “Certo!”.
    
    “Ma dormono ancora?”.
    
    “Sì…!”, abbozzo una risposta evasiva.
    
    “Avranno fatto le ore piccole!”.
    
    “Già…”, cincischio ancora. Poi, mentre sono al lavandino a pulire le posate, lui mi compare accanto.
    
    “Mhm! Tu mi nascondi qualcosa!”, mi fa, sospettoso.
    
    “Chi? Io? Ma no!”, ribatto, ridacchiando.
    
    “Sì, sì! Ti conosco! Che hanno combinato quei due ieri sera?”.
    
    “Ieri sera? Niente! Cioè… non lo so…!”. Pino non mi crede e, per costringermi a parlare, mi fa il solletico sui fianchi.
    
    “Dai, lasciami! Ho un coltello in mano! Potrei tagliarmi!”.
    
    “Parla!”.
    
    “Ok ok!”, cedo, alla fine, e lui smette di punzecchiarmi.
    
    “Allora?”, insiste.
    
    “Ecco…”, inizio a confessare, ma un attimo dopo compaiono sulla porta della cucina i nostri due amici. Sbadigliano e si stiracchiano. Sono letteralmente stravolti.
    
    “Mamma mia che facce! Ma che avete fatto ieri sera? Quanto avete bevuto?”, sbotta il biondino.
    
    “Non abbiamo bevuto…”, biascica Knut, sbadigliando ancora.
    
    “E allora perché state così?”.
    
    “Diciamo che ci siamo divertiti!”, risponde sempre il tedesco. Enrico gli lancia un’occhiata: vorrebbe che stesse zitto, essendosi accorto delle attenzioni, non ricambiate, che Pino ieri ha rivolto al maestro di sci per tutto il giorno.
    
    “Ah! E con chi? Lo conosco?”, chiede, curioso, il biondino.
    
    “Sì, certo! Ieri gli morivi dietro!”, aggiunge Knut, stropicciandosi gli ...